Telefonare in roaming per i cittadini dei Balcani occidentali diventa più semplice ed economico: firmato la settimana scorsa un accordo che ne prevede prima la riduzione e poi l'abolizione entro il 2021. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [8 aprile 2019]
Drastica riduzione dei costi di roaming telefonico per i paesi dei Balcani occidentali a partire dal prossimo luglio, roaming che dovrebbe poi sparire definitivamente entro l'estate del 2021. E' questo l'effetto dell'accordo a sei firmato giovedì scorso a Belgrado dai rappresentanti dei paesi della regione.
Una misura concreta ed importante per facilitare le comunicazioni tra i circa 17 milioni di abitanti dell'area, raggiunta col supporto attivo dell'Unione europea, che si era impegnata a promuovere questo passo già durante la conferenza sui Balcani occidentali tenuta a Sofia nel maggio 2018. Nella prima fase, il risparmio medio per i consumatori sarà del 27%: se tutto andrà secondo i piani, ogni costo aggiuntivo sulle chiamate dall'estero sarà solo un ricordo entro i prossimi due anni, sul modello di quanto già accaduto nell'UE.
Sul roaming c'era già un'intesa - datata 2014 - tra Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Nord Macedonia, che però escludeva Albania e Kosovo, stavolta incluse nell'accordo. Un risultato importante, soprattutto visto il difficile stato delle relazioni tra Pristina e Belgrado, il cui processo di normalizzazione dei rapporti reciproci sembra al momento arenato.
La premier serba Ana Brnabić ha parlato di “accordo difficile”, arrivato però grazie alla volontà di mandare “un messaggio positivo verso un futuro diverso e prospero” per la regione. Parole a cui ha fatto eco il ministro dello Sviluppo economico kosovaro Valdrin Lluka, che ha definito la riduzione del roaming “un passo importante verso la cooperazione nei Balcani occidentali”.
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