La Bulgaria è sconvolta dal brutale omicidio della conduttrice tv Viktoria Marinova. La polizia al momento non escludeche la morte della giovane abbia a che fare con la sua attività professionale. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [8 ottobre 2018]
Ancora senza responsabili e movente il brutale omicidio di Viktoria Marinova, conduttrice della tv locale TVN di Ruse, nel nord ovest della Bulgaria. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto sulle rive del Danubio sabato 6 ottobre.
La Marinova, 30 anni, sarebbe stata aggredita mentre faceva jogging: prima di essere uccisa, sarebbe stata violentata dal suo assassino. L'omicidio ha provocato un'ondata di reazioni emotive in Bulgaria, paese che negli ultimi anni ha segnato un pesante arretramento per quanto riguarda la libertà di stampa, ma anche numerosi casi di violenza di genere e femminicidi.
Al momento gli inquirenti non escludono che il movente possa essere legato alle attività giornalistiche della Marinova. Nell'ultima puntata del suo programma, erano stati inviati i giornalisti investigativi Dimitar Stoyanov e Attila Biro, fermati nelle settimane scorse dalla polizia bulgara durante un'indagine su corruzione e fondi europei.
Molte le parole di condanna e cordoglio arrivate nelle ore successive all'omicidio, che è rimbalzato su tutti i principali media europei ed internazionali. Il premier bulgaro Boyko Borisov si è detto certo che polizia e procura porteranno il colpevole di fronte alla giustizia in tempi rapidi.
L'omicidio della Marinova torna tragicamente a far parlare di libertà di stampa e sicurezza dei giornalisti in Unione europea. Negli ultimi anni la Bulgaria ha registrato numerose minacce e aggressioni a giornalisti, che insieme a monopolio dell'informazione e censura hanno fatto crollare il paese al 111simo posto nella classifica mondiale di Reporter senza Frontiere.
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