Alba Dorata - Wikimedia Commons

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Dopo l'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fissas, accoltellato lo scorso 18 settembre ad Atene in un agguato che ha visto protagonisti membri del partito neo-nazista Alba Dorata, emergono possibili collusioni tra settori di polizia e forze armate con frange violente dell'estrema destra. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [25 settembre 2013]

 

Tocca sempre più da vicino le forze dell'ordine l'ondata di indignazione scatenata in Grecia dall'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fissas, attribuita a membri del partito neo-nazista Alba Dorata. Il ministro per l'Ordine pubblico Nikos Dendias ha ordinato infatti un'inchiesta per accertare l'esistenza di legami tra forze di polizia e attivisti del movimento di estrema destra.

Lunedì scorso due alti ufficiali di polizia, gli ispettori generali in Grecia centrale e meridionale, hanno presentato le proprie dimissioni. Anche se la motivazioni ufficiali sono di carattere personale, le dimissioni sono state interpretate proprio all'interno dell'inchiesta in corso.

Per facilitare le indagini, sette alti ufficiali sono stati trasferiti, tra cui il comandante dell'unità speciale antiterrorismo, mentre quattro poliziotti sono stati sospesi per sospetta collusione con le attività violente di Alba Dorata.

Un'indagine parallela è stata lanciata intanto dal ministro della Difesa Dimitris Avramopoulos anche nelle fila dell'esercito, in risposta alle pubblicazioni di alcuni quotidiani che hanno rivelato l'esistenza di campi clandestini in cui attivisti di Alba dorata verrebbero addestrati da membri delle forze speciali, simpatizzanti del movimento.

Le accuse di collusione tra forze dell'ordine e membri dell'estrema destra in Grecia non sono una novità, ma le proteste seguite all'omicidio di Fissas, per il quale sono state arrestate dieci persone, sembra aver spinto finalmente le autorità ad un giro di vite.

Secondo i sondaggi, in seguito alla morte di Fissas il gradimento di Alba Dorata è calato sensibilmente, scendendo sotto il 6%. La forte presenza dell'estrema destra nella politica greca, però, conseguenza diretta di anni di recessione economica, politiche di austerità ed aumento di povertà ed insicurezza sociale, con tutta probabilità non è destinata a scomparire in fretta.

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