Venerdì scorso il parlamento montenegrino ha approvato tra le proteste dell'opposizione l'adesione del paese all'Alleanza atlantica e ora Podgorica spera di entrare nella Nato già a fine maggio. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [30 aprile 2017]
Il Montenegro ha detto sì alla Nato: col voto compatto della maggioranza di governo, venerdì scorso il parlamento di Podgorica ha approvato l'adesione all'Alleanza atlantica, che potrebbe materializzarsi già al prossimo summit di Bruxelles previsto per fine maggio.
A undici anni dall'indipendenza del Montenegro, la maggioranza guidata dal Partito democratico dei socialisti del premier Duško Marković ha quindi sanzionato l'atto finale di un percorso iniziato formalmente nel dicembre 2015, ma che continua a spaccare il paese.
Il voto, tenuto nell'antica capitale di Cetinje è stato accompagnato da una manifestazione di protesta indetta dall'opposizione del Fronte democratico, che boicotta il parlamento dalle elezioni politiche del 2016.
Il Fronte, che raccoglie i partiti filo-serbi, si oppone infatti all'ingresso nell'alleanza militare che, nel 1999 bombardò l'allora Jugoslavia durante la guerra in Kosovo. Anche l'opinione pubblica non è unanime anzi, nell'ultimo sondaggio tenuto nel dicembre scorso, solo il 39,5% degli intervistati si è detto favorevole all'ingresso nella Nato.
A livello internazionale, anche la Russia, considerata fino a pochi anni fa un alleato cardine del Montenegro, ha espresso la sua forte contrarietà allo spostamento del piccolo paese adriatico nell'Alleanza atlantica. Durante le ultime elezioni, secondo le autorità montenegrine Mosca avrebbe tentato di organizzare un colpo di stato proprio per fermare l'ingresso di Podgorica nella Nato, accuse rigettate dalla Russia.
L'adesione del Montenegro è già stata ratificata da 26 paesi dell'Alleanza: all'appello mancano soltanto Spagna e Paesi Bassi. Se non ci saranno intoppi imprevisti, l'ingresso formale di Podgorica diventerà realtà entro la fine di maggio.
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