In visita ufficiale in Serbia, il presidente francese Macron ha ribadito che per Belgrado non sarà facile accedere nell'UE prima di riforme strutturali dell'Unione. Macron ha poi rilanciato il dialogo tra Serbia e Kosovo. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [16 luglio 2019]
“Francuska vas voli”, “La Francia vi ama”. Così, esprimendosi in lingua serba, il presidente francese Emmanuel Macron si è rivolto ai cittadini di Belgrado nel momento più emotivo della sua visita ufficiale di due giorni nella capitale serba, dopo la deposizione di una corona al monumento che, nella fortezza di Kalemegdan, onora la Francia e l'alleanza dei due paesi durante la prima guerra mondiale.
Macron, primo presidente francese a visitare la Serbia dal 2001, è arrivato a Belgrado con l'intento di riannodare i rapporti tra Parigi e Belgrado, spesso problematici negli ultimi decenni. E nonostante le buone intenzioni, non ha evitato di ribadire la sua posizione sull'allargamento dell'UE: nuovi ingressi, compreso quello della Serbia, possono avvenire solo quando l'Unione sarà riformata e pronta ad accoglierli.
Macron ha poi rilanciato il complicato dialogo tra Serbia e Kosovo, oggi ad un punto morto dopo l'introduzione di Pristina di alte tariffe doganali sui prodotti serbi. Il presidente francese, in collaborazione con la cancelliera tedesca Angela Merkel, ha annunciato di voler invitare a Parigi le leadership serba e kosovara alla ricerca di un compromesso accettabile da entrambe le parti.
Oltre alle questioni politiche, Macron e il presidente serbo Aleksandar Vučić hanno discusso anche di collaborazione militare ed economica, firmando 22 accordi. Tra i più importanti, l'acquisto di missili terra-aria “Mistral” da parte serba, e l'intesa per valutare la costruzione di una linea metropolitana a Belgrado.
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