Russia e Cina hanno annunciato il lancio di una base lunare permanete entro il 2036, un piano ambizioso che potrebbe portare ad una nuova corsa allo spazio con gli Stati Uniti. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [27 giugno 2021]
Sembra delinearsi una nuova corsa allo spazio, come quella che durante la guerra fredda vide sfidarsi Stati Uniti e Unione Sovietica. Questa volta però la Russia, erede della tradizione spaziale sovietica, ha deciso di unire le forze con l'emergente potenza cinese per recuperare il tempo perduto dopo il crollo del muro di Berlino.
Nei giorni scorsi, Mosca e Pechino hanno infatti annunciato un ambizioso programma di esplorazione spaziale congiunta, che dovrebbe culminare nel 2036 con la costruzione di una base lunare permanente.
Il programma prevede una prima fase di ricognizione, di fatto già partita, per selezionare l'area della superficie lunare più adatta alla presenza umana. In seguito, i materiali necessari verranno trasportati sul satellite terrestre da vettori automatizzati. Soltanto nell'ultimo stadio è prevista la presenza di cosmonauti, che dovranno costruire ed abitare l'avamposto lunare.
Se la collaborazione russo-cinese sarà solida e duratura, potrebbe rappresentare una sfida importante ai piani spaziali degli Stati Uniti e dei suoi partner occidentali. Nel 2017 Washington ha lanciato il programma “Artemis”, che tra i suoi obiettivi ha quello di riportare esseri umani sulla Luna entro questo decennio, per poi puntare a raggiungere Marte.
La cooperazione tra Mosca e Pechino sembra avere grandi potenzialità: l'agenzia spaziale russa può infatti contare su un'esperienza decennale, mentre la Cina – arrivata molto più tardi nel campo dell'esplorazione spaziale – conta oggi su imponenti risorse, indispensabili per colmare il gap tecnologico con gli Stati Uniti.
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