Passo in avanti nella notte a Bruxelles nella normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo. Aleksandar Vučić e Isa Mustafa, hanno firmato un accordo sulla giustizia in Kosovo settentrionale. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [10 febbraio 2015]
La notizia è arrivata direttamente da un tweet di Federica Mogherini, Alto rappresentante europeo per la politica estera ed incaricata di facilitare i negoziati. Nel cuore della notte i rappresentanti di Serbia e Kosovo hanno firmato un accordo sulla giustizia in Kosovo settentrionale - regione “ribelle” a maggioranza serba - che da ora in avanti verrà amministrata all'interno del sistema costituzionale kosovaro.
L'intesa fa parte del processo di implementazione degli accordi di Bruxelles, firmati nell'aprile 2013, ma fino ad oggi ancora largamente disattesi. Visto il clima di forte tensione tra le parti, la ripresa dei negoziati, bloccati da quasi un anno, ha quindi segnato un importante passo in avanti.
All'inizio dell'incontro trilaterale, il premier serbo Aleksandar Vučić ha dichiarato di aspettarsi “una lunga ed importante notte” di negoziati. Oltre al “nodo giustizia”, le due delegazioni hanno posto sul tavolo varie questioni che vanno ben oltre il dettato degli accordi del 2013.
Per Belgrado la priorità è la creazione, fino ad oggi rimasta solo sulla carta, di una Associazione delle municipalità serbe, istituzione che dovrebbe garantire forte autonomia alla minoranza serba in Kosovo. Scottante anche il tema delle proprietà contestate, con al centro delle trattative il complesso minerario di Trepča e la centrale idroelettrica di Gazivode.
Dal canto suo, Pristina ha ribadito la volontà di risolvere la questione del prefisso telefonico internazionale del Kosovo, ma anche di procedere allo scioglimento delle strutture della Protezione civile serba, ancora attive in Kosovo del nord.
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