Inizieranno il prossimo gennaio i negoziati ufficiali di adesione della Serbia all'Unione europea. La decisione è arrivata oggi nel Consiglio europeo dei ministri degli Esteri a Bruxelles. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [17 dicembre 2013]
Verrà tenuta nel gennaio 2014 la prima conferenza intergovernativa Unione europea-Serbia, evento che segna l'apertura ufficiale dei negoziati di adesione di Belgrado all'UE. Lo ha deciso questo pomeriggio a Bruxelles il Consiglio europeo dei ministri degli Esteri. Ancora da decidere con esattezza la data, che probabilmente sarà il 20 o il 21 di gennaio.
Nel corso della giornata, fonti vicine alle istituzioni europee avevano parlato della possibilità che la conferenza si tenesse già nel mese di dicembre. A far optare per uno slittamento, sarebbero però stati la posizione piuttosto rigida della Germania e l'avvicinarsi delle vacanze di Natale.
Come noto, era la normalizzazione dei rapporti con il Kosovo il nodo centrale da sciogliere prima di ottenere luce verde. Belgrado non riconosce infatti l'indipendenza proclamata da Pristina nel 2008 e considera il Kosovo come parte integrante del proprio territorio.
Catherine Ashton, Alto rappresentante UE per la politica estera, ha presentato ai ministri degli Esteri dell'Unione un rapporto largamente positivo sul difficile processo, arrivato ad una svolta il 19 aprile, con uno storico accordo firmato dai contendenti a Bruxelles.
Per la Ashton, le due parti hanno in sostanza rispettato gli impegni presi. Nel corso dei 20 round negoziali seguiti all'intesa, per la Ashton ci sarebbero stati progressi “talvolta più rapidi di quanto atteso”. Per le questioni di politica interna, la Serbia viene invece chiamata a rafforzare l'indipendenza delle istituzioni e libertà dei media, e a proteggere minoranze nazionali e diritti umani.
Per la Serbia, che aveva ottenuto lo status di “candidato membro” nel marzo 2012, si fa quindi sempre più reale la prospettiva di integrazione. Integrazione ritenuta un passo fondamentale per la stabilizzazione dell'intera area balcanica.
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