Recep Tayyp Erdoğan

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Dopo aver vinto di misura il contestatissimo referendum di domenica scorsa, il presidente turco Recep Tayyp Erdoğan tenta di ricucire con i partner internazionali con una serie di incontri al vertice. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [22 aprile 2017]

Migliaia di chilometri da percorrere, in un vero e proprio tour de force che lo porterà a toccare Stati Uniti, Russia, Cina ed India senza dimenticare Bruxelles. Sarà un maggio di viaggi ed incontri al vertice quello del presidente turco Recep Tayyp Erdoğan, impegnato a rilanciare la politica estera di Ankara dopo la vittoria nel controverso referendum istituzionale di domenica scorsa, che gli garantisce larghissimi poteri.

Erdoğan l'ha spuntata, ma la Turchia esce spaccata dalla consultazione, con l'opposizione che lo accusa di aver imposto un vero e proprio regime personale ed autoritario. Anche a livello internazionale la campagna ha segnato momenti di altissima tensione con i partner storici di Ankara, con polemiche al vetriolo con i governi di Germania e Paesi Bassi.

Isolato a livello inernazionale, Erdoğan tenta ora di ricucire relazioni fondamentali per la Turchia. Il primo faccia a faccia col presidente americano Donald Trump è previsto per la seconda metà di maggio. Si parlerà della possibile estradizione dell'imam Fethullah Gülen, accusato dalla Turchia di aver orchestrato il fallito golpe del luglio 2016 ma anche degli sviluppi in Siria.

Centrale anche la visita in Russia, dove insieme al dossier siriano, Erdoğan e Putin tenteranno di appianare le problematiche relazioni commerciali tra i due paesi. Non da ultimo, l'incontro a fine maggio a Bruxelles con i leader dell'Unione europea: la tensione tra le due parti ha raggiunto l'apice quando Erdoğan ha proposto nuovi referendum sull'adesione turca all'UE e su una possibile reintroduzione della pena di morte: passi che potrebbero segnare un divorzio definitivo tra la Turchia e Bruxelles.

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