Il presidente serbo Vučić è in visita ufficiale di due giorni negli USA: tra i temi più importanti la posizione di Belgrado, in equilibrio sempre più difficile tra l'Occidente e Mosca. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [17 luglio 2017]
E' la prima di Aleksandar Vučić a Washington nella sua nuova veste di presidente serbo. Il neo-capo di stato è atterrato ieri negli Stati Uniti, per una due giorni ufficiale che prevede numerosi incontri istituzionali a livello politico, economico e di cooperazione militare.
Oggi, sempre nella capitale a stelle e striscie Vučić dovrebbe incontrare il vice-presidente Mike Pence, così come il presidente del sub-comitato per l'Europa del Senato americano Ron Johnson. Al centro delle discussioni il delicato equilibrismo di Belgrado tra l'Occidente e la Russia di Putin.
La Serbia ha posto il futuro ingresso nell'Unione europea come priorità sul medio-lungo termine, ma resta il partner militare più importante di Mosca nella regione balcanica.
In seguito ad accordi col presidente russo Vladimir Putin, al momento Belgrado aspetta significative forniture militari russe, che comprendono sei caccia MiG-29, trenta tank T-72 e numerosi mezzi corazzati.
Secondo la stampa russa, da parte americana sono arrivate a Vučić richieste pressanti di abbandonare la politica di equilibrio tra Est e Ovest e di chiarire da che parte pensa di stare la Serbia. Vučić non ha escluso forme di collaborazione rafforzata tra militari serbi e americani, così come la partecipazione a missioni ONU o a iniziative per combattere il terrorismo internazionale.
Il presidente serbo, nel suo primo giorno di visita ha ribadito però che Belgrado “sostiene una politica coerente di neutralità militare”, pur perseguendo l'integrazione nell'UE “come obiettivo strategico”.
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