L'Ucraina è un paese oscillante fra l'influenza della Russia e le aspirazioni di integrazione con la NATO e l'UE. In questi scatti, realizzati a Sebastopoli e ad Odessa, si cerca di ritrarre questo suo periodo di transizione politica, economica e sociale.
Una decina di giorni, l'estate 2006, trascorsi a Beslan. E l'occhio di una fotografa non professionista che si ferma sui particolari agghiaccianti, ed ancora presenti, dell'attentato del 2004. Gli scatti sono di Sara Di Pede
I colori forti della Bosnia. Queste foto sono state realizzate da Roberto Giudici in collaborazione con il Progetto Valle di Smeraldo. Per questo l'autore ringrazia Paola Lucchesi, animatrice del progetto, per la sua preziosa collaborazione sul campo. Per contattare l'autore: robyreisen@libero.it
Volti della Bosnia rurale. Queste foto sono state realizzate da Roberto Giudici in collaborazione con il Progetto Valle di Smeraldo. Per questo l'autore ringrazia Paola Lucchesi, animatrice del progetto, per la sua preziosa collaborazione sul campo. Per contattare l'autore: robyreisen@libero.it
Giacomo Scattolini ha iniziato ad appassionarsi di fotografia nei primi anni novanta. Ha realizzato i suoi primi reportage durante la guerra in ex Jugoslavia estendendo poi i suoi interessi a tutto il sud est Europa e per tutto ciò che riguarda il sociale. Alcuni suoi scatti nel Kurdistan turco. Per contattarlo: giacomoscattolini@libero.it
Una serie di immagini raccolte in Bosnia Erzegovina durante tutto il 2006, viaggiando con un gruppo musicale, la Maxmaber Orkestar. Le foto sono di Max Jurcev
Da bambina mi piacevano i filmini. Non i cartoni animati, ma proprio i filmini. C'era qualcosa di magico. Mi piaceva girare la manopola nell'oscurità e guardare come le immagini che brillavano strisciavano verso l'alto. Ho sempre desiderato fare i miei filmini. All'inizio ho provato a disegnarli su dei lunghi nastri, ritagliati da carta lucida (cosa disegnavo, non me lo ricordo assolutamente). Ma la carta lucida non era abbastanza trasparente, e in più, messa nel proiettore, si strappava subito in diversi punti. Poi ho trovato, non so dove, dei pezzi di pellicola fotografica sovraesposta inutilizzata, l'ho lavata col sapone, ho raschiato un'emulsione grigia e ho cercato di incidere i disegni con un ago. E' andata un po' meglio, ma con un attrezzo così rozzo era difficile disegnare illustrazioni così piccole. Ancora peggio era provare a scriverci : su un fotogramma di 35 millimetri ci stavano di solito due lettere. Naturalmente, la pellicola è finita presto. Vi racconto questo, perché il mio lavoro è la realizzazione del mio sogno di bambina. Anche se ci ho messo tanto tempo per capirlo. E' il mio filmino infinito.
Ogni anno, il 22 aprile si ricordano a Jasenovac le vittime del campo di concentramento che vi sorgeva. Alcuni scatti di Luka Zanoni del grande fiore, omaggio dell'architetto Bogdan Bogdanovic ai caduti