Primo Piano

06/05/2011 - 

Spine

Una grave crisi. E' quella attraversata dalla Bosnia Erzegovina. Una situazione piena di spine che potrebbe mettere in discussione la struttura istituzionale del Paese così come uscita dagli Accordi di Dayton e le forme della presenza internazionale. Un nostro approfondimento a firma di Andrea Rossini.

Altra situazione altamente instabile è quella del Karabakh, regione contesa tra Armenia e Azerbaijan. La diplomazia segna il passo, mentre gli esperti segnalano i rischi di una nuova guerra. Oltre alle spine, però, in questo caso si intravede qualche sporadica rosa. Sono le iniziative della società civile caucasica per la pace. Un nostro dossier.

Staccare la spina pur rimanendo informati su Balcani e Caucaso: è la nuova proposta di OBC. Ogni mese Offline: in pdf, una raccolta dei migliori articoli e multimedia pubblicati. Da stampare, liberandosi dal web.

29/04/2011 - 

Facebook

Perlomeno nel mondo virtuale di Facebook c'è chi esercita diritto di critica. E lo fa in modo sferzante. Ecco che l'alter ego del primo ministro kosovaro Hashim Thaçi se ne va in giro vestito da Rambo, l'ambasciatore americano Dell è un bamboccione con sempre addosso la T-shirt dell'omonima marca di computer e della presidentessa del Kosovo nessuno riesce mai a pronunciare il nome: Afi... Atfi... Afti... Aftifetejag... In Kosovo sono arrivati i “Pimpson”.

I funzionari di Eulex, missione Ue di stanza in Kosovo, hanno poco tempo in questi giorni per navigare su Facebook e verificare se qualcuno di loro ha avuto l'onore di rientrare in qualche puntata dei Pimpson. Sempre più problematico infatti il rapporto con l'opinione pubblica kosovara. Che li accusa di "caccia alle streghe" lanciata contro i leader dell'Uck e lentezza nel gestire indagini e processi.

Infine una nota targata tutta OBC. La settimana scorsa abbiamo superato i 3000 fan su Facebook. Non è un successo solo virtuale e lo vogliamo condividere con tutti voi. Si estende la rete di lettori e appassionati, si estendono le relazioni che uniscono la nuova Europa.

22/04/2011 - 

Gandhić

Dopo aver appoggiato per anni il nazionalismo estremo targato Vojislav Šešelj, il politico serbo Tomislav Nikolić sembra ora folgorato dai metodi gandhiani. Ha infatti iniziato uno sciopero della fame e della sete, per richiedere elezioni anticipate. Un commento dalla Serbia della nostra corrispondente Petra Tadić.

Intanto anche in Slovenia il ritorno alle urne è un tormentone. Lo scorso 10 aprile l'ennesima consultazione referendaria e l'ennesima batosta per il governo in carica di Borut Pahor. Che però tira avanti imperterrito "sulla strada delle riforme". Ma non si sa quanto l'attuale traballante maggioranza riuscirà a resistere.

In settimana inoltre l'annuncio di elezioni anticipate a giugno in Macedonia, le reazioni per la condanna dell'ex generale Ante Gotovina in Croazia, scontri tra la rappresentanza USA in Albania e il principale quotidiano del Paese. Non resta che consolarsi con il formaggio prodotto a Pirot, sud della Serbia, e raccontato in un reportage di Francesco Martino.

15/04/2011 - 

Sapori

I piccoli produttori di formaggio dell'Erzegovina, i “rivoluzionari del vino” della penisola di Pelješac, nei pressi di Dubrovnik, e il loro “Plavac Mali”, i mandarini coltivati nella vallata del fiume Neretva, che attraversata Mostar scende giù verso l'Adriatico.

E poi la tradizione vitivinicola in Georgia, con alcune metodologie di produzione che resistono da secoli. Come la fermentazione in vasi di terracotta custoditi sottoterra.

Questa settimana, su OBC, una vera e propria inondazione di sapori e produzioni locali. 4 video interviste ci accompagnano lungo la futura “Strada del vino e dei sapori”, che attraversa il confine tra l'Erzegovina e la regione di Dubrovnik-Neretva; Maura Morandi ci porta invece in Caucaso alla scoperta di quella che potrebbe essere la terra dei primi vignaioli della storia.

Prima serata! Il 19 aprile, su TV Capodistria il nostro documentario "Il leone e la gazzella", il 22 aprile "Bocca, occhi, orecchie. Un viaggio nella Alpi albanesi". Anche in streaming.

08/04/2011 - 

La presidentessa

Addormentarsi di sera importante ma anonimo funzionario e risvegliarsi la mattina seguente presidente della Repubblica? E' quello che è successo a Atifete Jahjaga, ex vice-capo della polizia ed ora nuovo presidente del Kosovo.

Su di lei sono confluite le preferenze, eleggendola al primo tentativo, dei due partiti di governo, il PDK di Hashim Thaçi e l'AKR di Behgjet Pacolli e della principale forza di opposizione, l'LDK di Isa Mustafa.

A prima vista la scelta ideale. La sua elezione però è frutto di un difficile compromesso, che non nasconde errori e difficoltà sia da parte dell'élite kosovara che dei rappresentanti internazionali. E c'è chi si è spinto a dichiarare che ormai in Kosovo, al posto di una democrazia, sia stata instaurata una “Dell-ocrazia”, dal nome dell'ambasciatore Usa in Kosovo Christopher Dell. L'approfondimento di Francesco Martino.

30/03/2011 - 

Turchia oggi

Tradizione e secolarizzazione, stili di vita occidentali e una via levantina per la modernità ad Istanbul hanno un luogo dove esprimersi e provare a convivere. È il quartiere di Cihangir, dove si concentra una fetta importante di vita culturale della Turchia e si sperimentano diversi modi di concepire il mondo. Un luogo singolare tanto da essersi guadagnato l’appellativo di “stato indipendente”.

Di Stato, politica ed elezioni ci parla invece il politologo Hamit Bozarslan. Intervistato da OBC Bozarslan ci accompagna alle radici del successo del partito del premier Recep Tayyip Erdoğan, Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP), favorito alle elezioni del prossimo 12 giugno.

Al rapporto tra religione e politica in Turchia, prendendo spunto dall'emblematico caso della minoranza religiosa degli aleviti turchi, è dedicata la conferenza organizzata da OBC che si terrà oggi pomeriggio a Roma. Sarà possibile seguire la conferenza “Un'altra Turchia: islam, pluralismo e gli aleviti” in diretta web dal nostro sito a partire dalle ore 15.00.

25/03/2011 - 

Depressione

Non abbiamo mancato, nei mesi scorsi, di analizzare quanto la crisi economica mondiale abbia duramente colpito le società dei Balcani. Crisi che nel sud-est Europa continua a farsi sentire.

In Serbia recenti indagini statistiche raccontano di una disoccupazione galoppante, di famiglie che investono tutto il loro reddito sui bisogni essenziali, di un indebitamento crescente e di gravi conseguenze sulla salute pubblica. Chiosa l'emittente B92: “Dicono che quest'anno sarà tanto brutto quanto quello precedente“.

Gravi le conseguenze anche in Romania. Negli anni passati, per molti romeni, l'emigrazione ha rappresentato un'occasione di riscatto economico e sociale. Oggi la crisi ha cambiato le prospettive, ma il ritorno in Romania non sembra una strada percorribile. Un nostro approfondimento.

Partecipa agli eventi di OBC! I prossimi appuntamenti sono a Rovereto il 26 marzo al caffè dibattito L'Italia solidale. Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani e a Roma il 1° aprile alla conferenza Un'altra Turchia: islam, pluralismo e gli aleviti. Ti aspettiamo

18/03/2011 - 

Timore nucleare

L’allarme nucleare del Giappone ha innescato la paura di una nuova Chernobyl. Lo spettro della catastrofe nucleare ucraina riemerge alla vigilia del 25smo anniversario di quella data tragica ed indelebile per la storia dell’atomo.

Mentre il mondo avvia un ripensamento sulle politiche energetiche, dal Caucaso ai Balcani le opinioni pubbliche e gli esperti si interrogano sul rischio di incidenti. Domande e timori sui potenziali disastri connessi ad eventi sismici rimbalzano dall’Armenia alla Romania e alla Bulgaria.

In Armenia è attiva la centrale di Metsamor, pochi chilometri a sud di Yerevan, la cui chiusura è prevista per il 2016. In Romania è funzionante la centrale di Cernavodă, non lontano da Costanza. In Bulgaria si riaccende il dibattito sulla reale necessità di proseguire con il progetto di costruzione della centrale di Belene, lungo il corso del Danubio.

Partecipa agli eventi di OBC!

I prossimi appuntamenti sono a Rovereto il 26 marzo al caffè dibattito L'Italia solidale. Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani e a Roma il 1° aprile alla conferenza Un'altra Turchia: islam, pluralismo e gli aleviti. Ti aspettiamo

11/03/2011 - 

Dimenticato

C'è un conflitto dimenticato in Europa: quello tra Armenia e Azerbaijan per il Nagorno Karabakh. Nell'ultimo anno i negoziati di pace hanno subito una battuta di arresto, mentre sono aumentati gli scontri sulla linea di contatto in un contesto di forte riarmo da entrambe le parti. L'International Crisis Group parla del rischio di un ritorno alla guerra aperta.

Entrambi i Paesi inoltre, stanno attraversando al loro interno fasi critiche. In Armenia crescono le mobilitazioni contro il governo in carica, in un contesto di crescenti difficoltà economiche e di forte disillusione per l'interruzione del dialogo diplomatico con la Turchia.

Per l'Azerbaijan sostenere lo status quo è sempre più difficile, per l'alto numero di profughi originari del Nagorno Karabakh e l'occupazione di parte del territorio. Entrambi i Paesi temono inoltre il contagio delle rivolte in atto nel mondo arabo. Abbiamo parlato della situazione con analisti ed esperti sia a Baku che a Yerevan.

NEW! E' on-line "Mi ricordo" il nuovo dossier di OBC a vent'anni dall'inizio della dissoluzione della Jugoslavia.

04/03/2011 - 

Non è matematica

No, non ci siamo occupati di matematica e geometria questa settimana. Anche se potrebbe sembrare: nei nostri articoli divisioni, linee e tanti, tantissimi numeri. Ci siamo invece occupati di confini, conflitti congelati e paure.

La divisione di Cipro e la Turchia; Italia e Slovenia, l'acquisto di immobili e il nazionalismo di confine; il rischio di un ritorno alla guerra in Nagorno Karabakh; la separazione etnica nelle scuole della Bosnia Erzegovina; la guerra di un soldato in Cecenia. Un quadro preoccupante.

In questi anni abbiamo spesso scritto che per disinnescare i conflitti uno degli strumenti più efficaci era la forza d'attrattiva del progetto europeo. Ne siamo sempre convinti, anche se – come emerge da un approfondimento a firma di Laura Delsere – chi sta dentro il “fortino Ue” ha sempre più paura a guardar fuori e ad aprire le proprie porte.

Save the date! Un'altra Turchia: islam, pluralismo e g li aleviti. 1 aprile 2011, Roma, un convegno promosso da OBC