Quasi 246mila siti web sono attualmente bloccati in Turchia. Di questi, circa 55mila sono stati oscurati nel 2018. Il dato include anche 3300 link a notizie pubblicate da portali informativi online e piattaforme quali Wikipedia e Imgur.
La Turchia ha inaugurato la settimana dell’orgoglio LGBTI+ all’insegna dei divieti. Negli ultimi dieci giorni le prefetture di Izmir, Antalya e Mersin hanno annunciato di aver vietato tutte le iniziative previste in queste città, località tra le più attive delle ultime edizioni del Pride, dopo Ankara e Istanbul.
Ekrem İmamoğlu è il nuovo sindaco di Istanbul. A 17 giorni dalle elezioni amministrative del 31 marzo il candidato dell’alleanza del popolo (coalizione dei partiti d’opposizione CHP e IYI Parti) ha ricevuto ieri il suo mandato.
Una di corte d’appello turca martedì scorso ha confermato nell’ambito del processo Cumhuriyet condanne per 13 persone, tra cui ex giornalisti e dirigenti del quotidiano turco. Il caso è stato considerato fin dall’inizio un tentativo di limitare la libertà di espressione di un giornale laico e critico nei confronti del governo turco.
Una sentenza emessa ieri dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che Selahattin Demirtaş, ex leader del partito filo-curdo e di sinistra HDP, deve essere scarcerato.
La fabbrica di automobili Tofaş a Bursa, in Turchia, stabilimento che fa parte del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, ha deciso di sospendere la produzione per 9 giorni ad ottobre a causa della diminuzione della domanda nel mercato interno. La fabbrica aveva già annunciato per i mesi di luglio ed agosto 18 giorni di interruzione per lavori di ristrutturazione annuale.
La situazione dei media in Serbia non è mai stata rosea. Ma una recente indagine condotta dal Balkan Investigative Reporting Network (BIRN) mette in evidenza meccanismi di controllo subdoli e altrettanto efficaci esercitati dal governo di Belgrado sui giornalisti.
Il Consiglio di stato greco ha deciso che Süleyman Özkaynakçı, uno degli 8 militari turchi fuggiti in Grecia dopo il tentato golpe del 15 luglio 2016, potrà ottenere documenti per viaggiare.
Il presidente Recep Tayyip Erdoğan e il blocco di alleanza guidato dal suo AKP (Partito della giustizia e dello sviluppo) sono usciti vincitori dalle elezioni presidenziali e legislative tenutesi ieri in Turchia.
PhD candidate alla University of Victoria (Canada), laurea magistrale in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano. Si occupa di politica e società in Turchia, populismo, diritti fondamentali, libertà dei media e società civile nel contesto europeo. Lavora per OBCT dal 2008.