Più di 706.000 persone hanno ricevuto la cittadinanza di uno dei paesi dell'UE nel 2019, e tra i "nuovi europei", circa uno su dieci proviene dai Balcani occidentali, per un totale di circa 74.000.
In Croazia le sementi tradizionali sono sotto assedio. È infatti in discussione in parlamento una legge volta a ridurre le infezioni fitopatogene, in particolare nei cereali. Per farlo si intende permettere l'utilizzo solo di sementi omologate e certificate.
Sono numerose le reazioni indignate in Montenegro rispetto all'abbattimento di un orso, la settimana scorsa, da parte di bracconieri. Il grave fatto è avvenuto a Rovca, un villaggio non lontano da Berane, nel nord del paese.
Nei giorni scorsi Alexander Langer (1946 -1995) è stato proclamato "post mortem" cittadino onorario di Sarajevo per il suo impegno profuso nella promozione della pace e della riconciliazione in Bosnia Erzegovina.
In Turchia continuano le proteste degli studenti e docenti della prestigiosa università Boğaziçi di Istanbul contro la nomina del nuovo rettore Melih Bulu, membro del Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP) al governo. Secondo la Boğaziçi Solidarity Platform sono stati arrestati sino ad oggi 500 studenti. Il mondo universitario rimane almeno in parte un anticorpo alle derive autoritarie nel paese.
Il 4 febbraio scorso, all'alba, sono stati arrestati dalla polizia numerosi membri di un gruppo ultras del Partizan Belgrado, tra cui Veljko Belivuk, che ne era a capo. Il giorno successivo è stata formalmente avviata un'inchiesta nei loro confronti: sono accusati di essere coinvolti in numerose attività criminali tra cui perlomeno tre omicidi.
Le violenze della polizia croata al confine tra Bosnia Erzegovina e Croazia nei confronti dei migranti, più volte denunciate da numerose organizzazioni internazionali, sembrano aver sortito il loro drammatico effetto ed aver mutato la rotta balcanica.
L'operato dell'agenzia europea Frontex, che si occupa di controllo dei confini terrestri e marittimi dell'Ue, verrà presto messo sotto inchiesta dal Parlamento europeo.
È da mesi che l'opposizione sogna di far cadere il governo di Janez Janša ma, ancora una volta dovrà pazientare. Oggi infatti era previsto in parlamento il voto di una mozione di sfiducia che, nel caso avesse raggiunto la maggioranza, avrebbe probabilmente portato sullo scranno di primo ministro Karl Erjavec, presidente del Partito democratico dei pensionati sloveni (DeSus).