Concentrarsi su una cooperazione pragmatica con Ankara, aprire nuovi capitoli negoziali di carattere strategico (il 23 “Magistratura e Diritti fondamentali” e il 24 “Giustizia, Libertà, Sicurezza”) ed evitare motivi di scontro frontale col (probabile) prossimo presidente turco Recep Tayyip Erdoğan aprendo ai circoli riformatori del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) per tenere aperto il dialogo e rafforzare l'interdipendenza sociale ed economica sull'asse UE-Turchia.
Il mondo musulmano celebra oggi la festa di "Eid al-Fitr", una delle più importanti della tradizione islamica, con cui si chiude il mese di digiuno rituale del Ramadan. Si festeggia anche nei Balcani, dove la festa è nota col nome di origine turca “Ramazan Bayram”o “Şeker Bayram”.
E' stato annunciato per la settimana prossima, probabilmente lunedì 28 luglio, il lungamente atteso rapporto della Task Force investigativa di EULEX sulle accuse di traffico di organi in Kosovo.
Il centro storico di Dubrovnik visto dall'alto della "Žičara Srđ", la funicolare che connette il centro abitato all'altura che domina la "Perla dell'Adriatico". Costruita nel 1969, la funicolare di Dubrovnik è stata distrutta durante le guerre degli anni '90 e riaperta nel luglio del 2010.
Sulla base di risultati ancora parziali, il Partito democratico del Kosovo (PDK) del premier uscente Hashim Thaçi ha proclamato la vittoria nelle elezioni parlamentari anticipate tenute ieri, 8 giugno.
Nel dicembre 2008 venne sfregiata con l'acido, perché non parlasse più a difesa dei lavoratori delle pulizie come segretaria generale dell'"Unione pan-attica del personale di pulizia e domestico" (PECOP).
A scrutinio quasi ultimato (85% delle schede) l'eurovoto in Bulgaria segna il largo successo del movimento di centro-destra GERB (Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria), guidati dall'ex premier Boyko Borisov.
Scontri tra manifestanti e forze di polizia, lancio di pietre, decine di arresti e molti feriti. E' pesante il bilancio di due giorni di guerriglia urbana nel quartiere di Gjorče Petrov a Skopje.
A fine 2013, quando la crisi provocata dal massiccio arrivo di profughi siriani in Bulgaria raggiunse il suo apice, il governo di Sofia annunciò la costruzione di una “barriera tecnica” di trenta chilometri al confine con la Turchia, come strumento di contenimento e controllo dei flussi migratori.