Francesco Martino, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso ha accompagnato Alfonso Iuliano di RAI.TV lungo la barriera di filo spinato che la Bulgaria sta costruendo al confine con la Turchia per di arginare il crescente flusso di esseri umani, soprattutto rifugiati e richiedenti asilo in fuga dalla guerra civile in Siria. Un'iniziativa che continua a generare polemiche.
In Albania l'opposizione ha introdotto al dibattito parlamentare una proposta di legge che mira a limitare i commenti offensivi e diffamanti postati dai lettori sui portali web, individuando i gestori dei portali come responsabili di quanto viene pubblicato dagli utenti.
E' Mustafa Akıncı, 67 anni, ex sindaco della parte nord di Nicosia il nuovo presidente della Repubblica turca di Cipro nord, entità autoproclamatasi indipendente nel 1974 ma riconosciuta soltanto dal governo di Ankara.
Ieri a Tirana oltre un migliaio di studenti universitari sono scesi in strada per dire “no” alla riforma dell’istruzione superiore, varata dal governo del premier Edi Rama e duramente contestata da gran parte del mondo accademico.
Continuano in Macedonia le rivelazioni al pubblico da parte del partito Socialdemocratico (SDSM) – attualmente all'opposizione - di intercettazioni telefoniche da cui emergerebbero conversazioni tra i principali esponenti del governo macedone.
“Continueremo a rappresentare gli interessi della nostra comunità e questo significa la richiesta di maggiori diritti nel campo dell'educazione, della giustizia e dell'amministrazione locale”, ha affermato Kelmen Hunor, rieletto alla presidenza dell'Unione democratica degli ungheresi etnici, UDMR, nello scorso fine settimana.
La comunità bulgara che vive nel sud della Moldavia sta per vedere riconosciute giuridicamente le proprie specificità. Il parlamento di Chișinău ha infatti votato, venerdì 3 aprile, una proposta di legge che farebbe della Taraclia, area amministrativa in cui hanno la maggioranza, un “dipartimento nazional-culturale”.
Mehmet Selim Kiraz, il magistrato preso in ostaggio nel Palazzo di Giustizia di Istanbul dal DHKP-C, è morto in ospedale poco dopo il blitz delle teste di cuoio turche. Nell'assalto sono stati uccisi anche i due sequestratori.