Nella campagna per le elezioni europee di maggio, i partiti e le istituzioni europee hanno speso più di 23 milioni di euro in post a pagamento. I dati pubblicati da Facebook permettono di vedere quanto è stato speso nei diversi paesi - sud-est Europa compreso - e chi ha investito di più
Le piattaforme social e i media tradizionali hanno un peso paritario nel determinare l'agenda pubblica ed elettorale, agendo spesso in maniera sinergica. Ce lo spiega Sara Bentivegna, professoressa ordinaria di Teorie della Comunicazione e dei Media Digitali e Comunicazione Politica all’Università La Sapienza di Roma
Damian Tambini, docente presso la London School of Economics, presenta le sfide poste dal digitale alla legittimità delle elezioni. Trasparenza, correttezza e monitoraggio delle elezioni nell'era del "capitalismo della sorveglianza". Un'intervista
Pubblichiamo il resoconto dettagliato degli interventi dei relatori al policy workshop "Le elezioni ai tempi dei social media. Elezioni europee, disinformazione, micro-targeting: che fare?", che si è svolto lo scorso 14 maggio a Roma, nell'ambito del progetto ESVEI promosso da OBC Transeuropa / CCI
Un gruppo di esperti si è riunito per discutere di alcuni aspetti problematici degli spazi informativi online e formulare proposte concrete ai decisori politici. In Italia un preoccupante vuoto normativo, che danneggia innanzitutto i cittadini
Il sistema informativo è uno dei punti più complessi e delicati di una democrazia. L'unico rimedio reale alla disinformazione sono l'educazione allo spirito critico e la ridiscussione del sistema mediatico. Il commento di Guido Scorza
Una riflessione sulle condizioni necessarie per essere non solo “utenti”, ma anche “cittadini” degli spazi digitali in cui viviamo: titolari di diritti, proprietari dei propri dati personali, liberi di scegliere quali servizi utilizzare, a quali fornitori rivolgersi, e liberi di sapere quali sono i criteri che determinano cosa appare sui nostri schermi
Il problema di fondo dietro alla disinformazione è il modello di business di internet. Proviamo a immaginarne uno diverso in cui Facebook e Google sono no profit
La disinformazione online è un fenomeno complesso che può diventare estremamente dannoso per la società. Di fronte al potere dei colossi tecnologici, a politiche di breve respiro e ad implicazioni per la libertà di espressione è evidente l’importanza di promuovere il pensiero critico, l’alfabetizzazione mediatica e la riflessione su questi temi in tutte le fasce d'età
Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha chiesto maggiori regolamentazioni per internet. Ben oltre queste proposte, serve un archivio pubblico e indipendente di tutta la pubblicità online, non solo in tempo di elezioni