Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa indagine sulla condizione femminile in Albania. Sulla base di dati ufficiali, Lucia Pantella redige un quadro chiaro e sintetico della situazione attuale relativa alla discriminazione sui posti di lavoro e alla disoccupazione femminile nel Paese delle aquile
Una delle questioni meno dibattute e raccontate in pubblico riguarda le violenze subite dalle donne kosovare, durante la guerra del 1999. Oltre 2000 vittime di cui nessuno parla, che non di rado vengono emarginate dalla stessa società in cui vivono, a causa del disonore subito. Nostra traduzione
In Romania non vi è alcuna normativa sulla procreazione assistita. E si verificano alcuni casi limite: si diventa madre a 67 anni. Di etica, diritti dei bambini e limiti alla scienza si è dicusso in Romania per settimane: sulle prime pagine dei giornali ma anche nei caffé e sui tram.
Un nuovo flusso migratorio si sta preparando nel nord del Montenegro: a Bijelo Polje, Plav e Berane. La prossima primavera molte infermiere inizieranno a lavorare in Italia. Una nuova migrazione, una piccola rivoluzione sociale: tradizionalmente erano infatti gli uomini ad emigrare all'estero per sfamare la loro famiglia.
Dopo i bombardamenti NATO Shqipe Habibi, kossovara, aveva iniziato a lavorare per l'OSCE nel suo Paese. Poi, per le Nazioni Unite, era stata mandata a Timor Est ed infine in Afghanistan. Dove, lo scorso 28 ottobre, è stata rapita.
"In 24 ore sarei in grado di scrivere una legge sulla prostituzione" afferma il Ministro degli interni bulgaro "ditemi solo se si vuole legalizzarla o meno".
Una donna ogni quattro in Bulgaria dichiara di aver subito "violenze domestiche". E le istituzioni non danno risposte. Solo alcune ONG tutelano i diritti delle vittime. Il testo è in inglese.
Sono in prevalenza donne e sono fondamentali per mantenere le proprie famiglie in Bulgaria. "Facciamo lavori molto umili e per questo non veniamo percepite come concorrenti dai greci", affermano alcune di loro.
Nonostante il Kosovo sia un protettorato internazionale rimane, a tre anni dalla fine della guerra, un'area politicamente instabile nonché luogo di traffici illegali ed uno dei centri più attivi per la cosiddetta "industria del sesso".