I rifugiati bosniaci sparsi in tutta Europa aiutano ad identificare i morti senza nome. Un reportage dall'Olanda sulle nuove indagini condotte con l'analisi del dna alla ricerca degli scomparsi delle guerre in ex Jugoslavia
Terminata la campagna elettorale, non senza polemiche, il Kosovo si avvicina al giorno delle elezioni. Sabato 23 ottobre, quasi un milione e mezzo di elettori si recherà alle urne. Un aggiornamento alla vigilia delle elezioni
La "battaglia" di una bosgnacca per vedere rimossa una chiesa ortodossa costruita illegalmente sulla propria proprietà diviene un test sulla tolleranza in Republika Srpska (RS) nei confronti di chi ha fatto rientro nelle proprie case dopo la guerra. Un articolo scritto per IWPR da Sadik Pazarac. Traduzione a cura dell'Osservatorio sui Balcani.
Una rassegna sulla situazione di rifugiati e sfollati nei Paesi dei Balcani. I dati sono tratti in gran parte dal sito dell'US Committee for Human Rights. A cura di Barbara Sartori.
Dopo le violenze del 17 marzo scorso, i soli Serbi rimasti a vivere a Pristina sono una comunità di poche decine di persone. Abitano quasi tutti nello "Ju program", un palazzo a pochi minuti dal centro città, conosciuto anche come "the cage", la gabbia. Biserka I., serba di Croazia, a Pristina dal 1995, vive qui. Ci racconta come
Il Kosovo a poche settimane dal voto, primo appuntamento importante dopo le violenze del marzo scorso. Alcuni spunti di approfondimento sullo stato del Paese dal punto di vista economico e demografico. Il caso di Mitrovica
Una ricerca commissionata dalla missione OSCE in Croazia (OESS) mette in luce come la maggioranza dei rifugiati serbi in Croazia e di quelli croati in Bosnia Erzegovina non intenda tornare nelle proprie case. Un articolo tratto da Jutarnji List e tradotto da Leonardo Barattin.
Proponiamo una breve scheda con un aggiornamento sulla situazione di rifugiati e sfollati interni in Bosnia Erzegovina. Così faremo per ogni Paese della penisola balcanica
Dopo l'emergenza Kossovo, l'Albania non ha più dovuto affrontare la stessa terribile crisi umanitaria, ma non per questo il problema dei rifugiati può considerarsi risolto. La legislazione in materia non sembra molto efficacie nel garantire i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Inoltre sono ancora tanti gli albanesi che, preoccupati per la loro sicurezza, lasciano il paese e fanno domanda di asilo all'estero. Come ha affrontato l'Albania il problema dei rifugiati negli ultimi anni?
Sono passati ormai quasi 10 anni da quando centinaia di migliaia di serbi della Croazia furono espulsi dallo Stato. La situazione ora è molto diversa. Tuttavia i membri della comunità serba, ancora rifugiati all'estero, incontrano molti ostacoli nel ritorno alle proprie case, prima di tutto la persistente ostilità di parte della comunità croata. Come affronta quindi il governo croato tale problematica? E quali tutele predispone per i rifugiati o per i richiedenti asilo in Croazia?
L'emergenza rifugiati in Macedonia si è ormai calmierata. Gran parte dei rifugiati scappati dal Kossovo hanno fatto ritorno a casa ed il conflitto del 2001, tra il governo macedone e la comunità albanese, si è da tempo concluso. Rimangono però alcuni problemi. Gli sfollati interni sono uno di questi. Poi vi sono le inadeguatezze delle procedure per l'asilo e le scarse condizioni in cui vengono ospitati i richiedenti asilo
L'Unione di Serbia e Montenegro è allo stesso tempo il Paese europeo che ospita e dal quale parte il maggior numero di rifugiati. La situazione è resa più complicata anche per la presenza di sfollati interni e per le tensioni che si registrano in Kossovo, dove pochi sono stati i serbi disposti a ritornare.
Nonostante la Slovenia abbia negli anni migliorato la propria legislazione relativa ai rifugiati e ai richiedenti asilo, quest'ultima è ancora fonte di alcune preoccupazioni. In particolare ci si chiede se le inadeguatezze della legge sull'asilo, i disincentivi per le persone a cui è garantita la protezione temporanea ed i serrati controlli alla frontiera non vanifichino tali miglioramenti.
A Bosanski Petrovac, nord-ovest del Paese, uno degli ultimi centri collettivi della Bosnia Erzegovina. Più di 400 persone obbligate a migrare dai vari conflitti che hanno colpito l'ex Jugoslavia. Per loro il futuro è ancora del tutto incerto.
I cittadini bosniaci tifano Europa, come rivela un recente sondaggio. E' questa la via d'uscita dalla impasse in cui si trova la Bosnia di Dayton? Un aggiornamento sulla situazione interna e sul cammino internazionale del Paese
Il protettorato Bosnia Erzegovina sta scricchiolando. Un aggiornamento sulle recenti vicende politiche ed economiche nel Paese, sui principali fatti di cronaca e sull'andamento del processo di riconciliazione
I ritornanti serbi in Croazia chiedono di poter rientrare in possesso delle proprie case, occupate per lo più da profughi bosniaci. Il governo di Zagabria escogita una soluzione inedita: condivisione delle abitazioni. La proposta appare di corto respiro.
La pulizia etnica nei confronti dei Serbi faceva parte di un piano deliberato, condotto da una associazione criminale politico-militare. E' quanto si legge nelle nuove incriminazioni. Zagabria respinge le accuse, ma collabora. Due generali già all'Aja.
Tra sfollati, ritornanti serbi e profughi bosniaci, il campo "Casa dell'Amicizia", presso Osijek, è uno dei cinque ancora in funzione in Croazia. Un reportage del nostro corrispondente.
Arrivati in Kossovo per seguire una funzione religiosa non vogliono più rientrare in Serbia e chiedono di poter ritornare nelle proprie case. E' la storia di 27 sfollati serbi ora alloggiati a Bica, nella municipalità di Klina.
Intervista con Martina Iannizzotto, Returns Officer dell'UNMIK a Belgrado, sullo storico incontro tra la delegazione di Pristina e quella di Belgrado tenutosi ieri a Vienna
Mentre il primo ministro Racan discuteva a Bruxelles con Romano Prodi del possibile ingresso nella Ue, a New York Carla Del Ponte relazionava al Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla cooperazione tra Croazia e Tribunale dell'Aja. Ecco come è andata.
Ogni giorno più di 50 persone si fanno cancellare dal registro dei cittadini della Bosnia Erzegovina. Dalla fine della guerra ad oggi sono circa in 20.000 ad aver preso questa decisione
Human Rights Watch ha pubblicato il 3 settembre scorso un rapporto sullo stato del processo di ritorno dei Serbi di Croazia, espulsi dal paese nel corso della guerra 1991-95. Il rapporto è basato su un lavoro di ricerca durato due anni
"Un limbo" ai limiti dell'Unione al quale sono destinati gli sfollati che fuggono da zone di crisi prima di essere accettati o rifiutati dai Paesi del vecchio continente. Dove? In Croazia ed Albania ma altri possibili candidati sono Romania ed Ucraina.
Pubblicata sulla stampa bosniaca una intervista al neoministro federale per i profughi e ritornanti. Intanto un ricercatore norvegese sostiene che la ricostruzione in Bosnia è gestita da incapaci
Intervista a Hanja Mandzic, originaria della municipalità di Srebrenica ed ora sfollata in Federazione. "Nessuno si impegna più per il nostro rientro".
Un nuovo dossier curato dall'Osservatorio sui Balcani. Interviste, reportage ed alcune analisi sulla situazione delle migliaia di sfollati e rifugiati ancora presenti nei Balcani.