Da un sondaggio condotto di recente e pubblicato sul settimanale "Monitor" si evince che 3 cittadini su 4 si rivolgono a medici privati, benché costino parecchio. Chi non ha soldi? In lista d'attesa nell'obsoleto e burocratico settore pubblico.
Secondo un esame del sindacato di settore, le paghe dei dipendenti della sanità, soprattutto medici, sono decisamente basse. Necessario un aumento almeno del 10%.
Nel testo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio scorso, si prevede un'indagine sulle condizioni sanitarie degli italiani che hanno operato in Bosnia Erzegovina e Kossovo. Sarà su base volontaria, e rivolta sia ai militari sia ai civili.
Seminario di studio a Belgrado, promosso da Caritas Italiana e Caritas Jugoslavia insieme a ministero serbo e Oms. Avanza il programma in corso da due anni che ha consentito di raggiungere migliaia di pazienti in cinque ospedali psichiatrici.
"Lontano dagli occhi della società". Un rapporto Amnesty International sulla discriminazione sistematica delle persone con disabilità mentale in Bulgaria.
Nei primi sette mesi di quest'anno il Montenegro ha speso 20,9 milioni euro per medicinali e prodotti ospedalieri. Un pò meno di quanto era stato speso e cosumato per l'intero 2001.
A seguito della pesante epidemia scoppiata qualche giorno fa nella Serbia centrale, nel paese immediatamente si è aperta un'indagine sulla qualità dell'acqua potabile. Ce ne offre un resoconto Ada Sostaric da Belgrado.
Ragazze dell'Est costrette a prostituirsi nei Night della Bosnia Erzegovina. Tra i clienti numerosi i dipendenti di organizzazioni internazionali. Ora Colin Powel minaccia le autorità bosniache: se non riuscite a fare qualcosa sarete sottoposti a sanzioni
In Italia i Nas indagano su un traffico di organi umani via internet. Ma intanto in Bosnia Erzegovina questo triste commercio si fa con annunci sulla stampa locale.
Il primario del reparto di ginecologia dell'ospedae di Zenica, Bosnia centrale, denuncia un alto tasso di mortalità infantile. Non solo causato dall'inadeguatezza di strutture e strumentazione ma anche dalla mancanza di informazione tra le gestanti.
Non è ancora stato reso ufficiale. E' però emerso durante una tavola rotonda organizzata dal gruppo Krug 99. Lo ha dichiarato Jakob Finci, da anni attivo nel mondo dell'associazionismo della capitale bosniaca.
Nello scorso ottobre erano iniziati gli scioperi nell'intera Bosnia Erzegovina. Ora si è arrivati alla negoziazione di un nuovo contratto collettivo. Aumenti in busta paga ed altre novità.
Cittadini, lavoratori e pensionati bosniaci in balia di una riforma sociale che stenta a garantire il minimo indispensabile. Alcune riflessioni su un sistema sociale tutt'altro che accettabile.
Un'interessante e attuale rappresentazione dello stato sociale in Croazia. Tra le varie questioni toccate nello sviluppo dell'approfondimento, vi sono: le riforme in corso, le connesse incertezze della popolazione e l'abolizione di alcune leggi di tutela sociale.
Dove sono finiti i malati mentali in Kossovo? Quale l'atteggiamento della comunità internazionale? Si sta cercando di ricreare un sistema di salute mentale e come? Alcune risposte in questo interessante articolo di Hannah Roberts pubblicato su The Lancet
L'AIDS/HIV rischia di propagarsi rapidamente nei Balcani. L'OIM richiama l'attenzione su questa problematica ed invita la comunità internazionale ad intervenire.
Non si parla più di uranio impoverito. Eppure in Afghanistan continua ad essere utilizzato, continuano i casi di morti sospette ta i militari italiani ed in Federazione Jugoslava si attendono i risultati di una ricerca dell'UNEP
Con tutta probabilità anche in Afghanistan si stanno utilizzando munizioni all'uranio impoverito. L'articolo seguente, curato dall'Osservatorio, verrà pubblicato su "Carta" prossimamente in edicola
Il numero di casi di HIV registrati ufficialmente dalla fine della guerra in Kosovo è aumentato da 35 a 44. Ma secondo Salih Ahmeti, direttore della Clinica Universitaria di Pristina, il numero potrebbe essere molto più elevato sia perché "le persone esitano, a causa dei pregiudizi sociali, a recarsi in ospedale per ricevere le cure necessarie", sia perché vi è un lungo tempo di incubazione dalla contrazione del virus al manifestarsi della malattia. Ahmeti afferma che fra i fattori che hanno portato all'aumento dei casi riscontrati c'è senza dubbio l'apertura delle frontiere e il rientro degli albanesi che hanno vissuto altrove durante la guerra, senza contare che l'attuale disastrosa situazione economica di molte persone le costringe ad intraprendere attività come la prostituzione che rappresenta uno dei maggiori comportamenti a rischio. Un altro fattore causale dell'aumento dei casi di HIV - sempre secondo Ahmeti - è la scarsa informazione sul tema, e per questo sollecita la realizzazione di campagne pubbliche di sensibilizzazione e una maggiore informazione all'interno delle scuole. E' stato verificato infatti che gli stessi studenti universitari di medicina non sanno molto circa il virus dell'HIV, e sarebbe necessaria perciò prima di tutto una loro informazione accurata.
Quando si tratta dell'uranio impoverito e delle conseguenze dei bombardamenti della NATO con munizioni radioattive è necessario informare bene i cittadini sulle conseguenze possibili, però si deve anche stare attenti ad evitare di diffondere false informazioni esagerando con i dati. Questo ha dichiarato l'associazione jugoslava dei chimici e tecnologi che ha organizzato ieri (21 giugno) un seminario di formazione.
L'uranio dalla munizione brucia anche fino al 70%, passando in aerosol e particelle molto piccole che si trasmettono facilmente attraverso l'aria. Se l'uranio entra nella terra , finché non viene rimosso, provoca contaminazione . Nonostante le informazioni diverse e non sufficienti delle Nazioni Unite e della NATO che sono state un tentativo di negare e minimizzare il pericolo, Radojko Pavlovic, dell'Istituto delle scienze nucleari di Vinca, ha detto che secondo i concetti moderni di protezione, non esiste una quantità di radiazione non pericolosa. E' stato detto che non si deve abbandonare l'idea del risanamento totale dei luoghi contaminati. Slobodan Petkovic, generale del Ministero Federale di difesa, ha ricordato che, secondo tutte le analisi fatte fino ad adesso, non sono state trovate munizioni radioattive a nord di Vranje. Inoltre ha detto che anche l'Istituto di Vinca era una dei bersagli potenziali, ciò ha aumentato il pericolo di radiazione, però sono state prese tutte le misure di precauzione per diminuire il pericolo. E' necessaria la costruzione di un deposito permanente per il rifiuto radioattivo che da noi ancora non esiste. Per un controllo migliore della salute dei cittadini è necessario tenere sotto controllo la loro salute. Una delle conclusioni di ieri è che la contaminazione con l'uranio impoverito è un nostro problema e per risolverlo efficacemente abbiamo bisogno di attrezzatura moderna e di un laboratorio moderno.
In Kosovo si sono verificati alcuni casi di epidemia da febbre emorragica, della quale si sono già ammalate 100 persone e 10 ne sono morte. Questo tipo di febbre letale viene trasmesso dalle zecche, che in questo caso sono quelle che si trovano nel territorio inquinato del Kosovo. I sintomi della malattia sono: malessere generale, ematomi, emorragie sulla pelle e possono presentarsi emorragie nel tratto digerente e respiratorio. L'ammalato può perdere sangue dal naso e vomitarlo. La malattia può essere trasmessa per contatto sanguigno.
Il Dottor Veljko Djerkovic, specialista in epidemiologia, ha riferito che si tratta di una febbre emorragica di provenienza africana e la cura è prevista dalla legge con la quarantena. La malattia non si è ancora diffusa in Serbia e in Montenegro, ma è necessario prevenire una sua eventuale diffusione, dice Djerkovic. Il vaccino contro questa malattia sembra sia in possesso della Russia, ma ad un costo troppo elevato. Nel frattempo l'unico rimedio è stato individuato nel Virazol, che consente un abbassamento della mortalità. Circa 700 flaconi di questo medicinale sono stati tempo fa inviati da una ditta farmaceutica californiana, la Farmaciutics.
Si moltiplicano le richieste di aiuto giunte all'ufficio ICS di Skopje da parte degli abitanti ormai da mesi bloccati in diversi villaggi nelle aree circostanti Tetovo e Kumanovo, nella Macedonia settentrionale: al momento l'approvvigionamento idrico sembra rappresentare il problema più pressante.
Le maggiori difficoltà derivano dall'impossibilità di stoccare riserve idriche.
In particolare la municipalità di Kumanovo è in grave difficoltà: gli impianti esistenti non garantiscono riserve adeguate di acqua alle popolazioni dei villaggi e i guerriglieri dell'UCK continuano a controllare zone strategiche per l'approvvigionamento. La carenza idrica rischia, con l'aumento delle temperature, di provocare epidemie.
C'è urgente bisogno di cisterne e di pompe idriche, garantire assistenza ai bambini e di generi di prima necessità per gli abitanti delle zone colpite dal conflitto.
Il Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS) - organismo umanitario a cui aderiscono oltre 100 organizzazioni di volontariato e solidarietà, presente a Skopje e a Tetovo dal 1999 con progetti di assistenza per i profughi, i rom e con programmi ricreativi ed educativi per i bambini realizzati presso 3 centri comunitari - lancia un appello urgente chiedendo 25 milioni di lire per poter intervenire nelle aree di Tetovo e Kumanovo ripulendo le cisterne esistenti e ampliando l'impianto idrico con nuovi macchinari. INFO:fedfossi@tin.it