Dopo il 1989, l'intervento internazionale ha contribuito ad avvicinare est e sud-est Europa all'Unione Europea sostenendo il difficile cammino delle democrazie. Secondo il think-tank Transitions Online, questa era la parte facile
Il vertice italo-sloveno di lunedì scorso non ha portato grandi risultati. Sulla questione del rigassificatore non ci si è mossi di un millimetro. Vertice anticipato da polemiche sul corto "Trst je naš" di uno studente di cinema sloveno
Tensione in Kosovo tra LDK e PDK alla vigilia delle elezioni amministrative del 15 novembre. Toni aspri per il controllo di Pristina. In forse la partecipazione dei serbi. La campagna elettorale nella cronaca del nostro corrispondente
Quest'anno ad anticipare il Torino Film Festival ci sarà il film del progetto Hermes, un workshop interamente dedicato ai produttori cinematografici dell'area caucasica, dall'11 al 13 novembre
Il corpo e l'arte: note a margine dell'intervento di Marina Abramović a Torino in occasione della presentazione delle installazioni create dall'artista serba per la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Potenzialità e problematiche del decentramento amministrativo in sud-est Europa e Caucaso, il regionalismo, il ruolo dell'Europa. Un bilancio dal seminario tenutosi in Albania la settimana scorsa
Il 10 novembre 1989 in Bulgaria termina l'era Zhivkov e del partito unico. Gli eventi salienti di quell'anno, la questione etnica e i tentativi di lustrazione in un'intervista con Zhelyu Zhelev, filosofo e dissidente negli anni del regime e primo presidente democraticamente eletto dopo il crollo del Muro
Sembrava una boutade. Ma ora in Albania si vuole istituire una commissione governativa per albanesizzare i toponimi di origine slava. Che sono moltissimi. Un commento
E' insediato da un solo mese ma il nuovo governo moldavo ha già intrapreso un'importante serie di iniziative in politica estera e per contrastare la crisi economica. Ma non si sa quanto durerà. Se non si riuscirà ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica si tornerà alle urne
Maksharip Aushev, ex-rappresentante dell'opposizione inguscia e attivista per i diritti umani, è rimasto vittima di un attentato. Ad un anno dall'insediamento del presidente Yevkurov, in Inguscezia non ci sono segni di una svolta imminente
Il processo di integrazione dei paesi dei Balcani Occidentali nell'Unione Europea necessita di un nuovo slancio. Secondo Paul Stubbs e Christoph Solioz serve un vertice simile a quello di Salonicco 2003. Un commento
I colloqui avviati dal governo turco con la più grande minoranza religiosa del Paese, gli aleviti. Il dibattito interno alla comunità, stretta tra discriminazione e tentativi di assimilazione, le richieste, il ruolo dell'Unione Europea
Il genere del documentario in Albania è segnato dalla creatività caotica della transizione postcomunista, dalla mancanza di una élite stimolante e di finanziamenti adeguati. Un'intervista ad Artan Minarolli, direttore dell'Archivio di Stato
Nella capitale svedese Slovenia e Croazia firmano l'accordo d'arbitrato sulle questioni di confine che le vede contrapposte da anni. Un passo in avanti a cui si è arrivati grazie all'ambiguità del termine junction, ''contatto'' o ''collegamento''?
Normative nazionali e progetti di cooperazione regionale e internazionale hanno creato le condizioni per lo sviluppo dell'agricoltura biologica in Albania. Seconda parte dell'indagine sul biologico nel sud-est Europa
Il regista Renny Harlin ha iniziato le riprese in Georgia di un film sul conflitto dello scorso agosto. Oltre a esercito e aviazione, alle riprese parteciperanno anche Andy Garcia e Val Kilmer
Il soggetto e lo sguardo sul mondo: il documentario in Bosnia Erzegovina secondo Jasmila Žbanić, regista sarajevese autrice di Grbavica (Il segreto di Esma). Nostra intervista
Peščanik, la Clessidra. Uno dei più discussi programmi radiofonici trasmessi in Serbia. Crimini di guerra, privatizzazioni, politica e giustizia sono tra i temi affrontati settimanalmente dalle giornaliste Svetlana Lukić e Svetlana Vuković. Nostra intervista
Un gruppo di guerriglieri kurdi entra in Turchia dal nord dell'Iraq per sostenere la road map di Öcalan e dare forza al processo di pace. La trattativa con le autorità, le reazioni a Diyarbakır e la posizione dell'opinione pubblica turca. Il dialogo possibile
Ioan Savu lavorava in una fabbrica di detersivi di Timişoara. Il 16 dicembre dell'89 scese in piazza con migliaia di suoi concittadini. Quattro giorni dopo si trovò di fronte ad un incredulo primo ministro rumeno, per chiedere elezioni libere e dimissioni di Ceauşescu