Lo scorso 2 marzo la Commissione europea ha presentato un report nel quale ha sottolineato i progressi raggiunti dai due paesi.

Nel report si sollecita nuovamente il Consiglio europeo - che si riunirà a fine marzo - ad aprire i negoziati di adesione all’UE per Albania e Macedonia del Nord.

Il Commissario europeo per l’Allargamento e la Politica di Vicinato Olivér Várhelyi ha sottolineato come i due stati abbiamo intensificato gli sforzi ed abbiano "fornito ulteriori risultati tangibili e sostenibili". Risultati obiettivi riportati nella relazione della Commissione presentata il 2 marzo: sia nel caso dell’Albania che della Macedonia del Nord emergono riforme nell’ambito dello Stato di diritto, specificatamente sul processo di verifica di giudici e pubblici ministeri per l’Albania e sull’indipendenza della magistratura per la Macedonia del Nord. Inoltre, entrambi gli stati sono - secondo la Commissione europea - accomunati da progressi nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.

In una risoluzione dell’ottobre del 2019 anche il Parlamento europeo aveva criticato l’iniziativa da parte di Francia, Danimarca e Paesi Bassi di bloccare l’apertura dei negoziati evidenziando che "la mancata decisione fosse un errore strategico con conseguenze negative per la credibilità dell’Unione" e che "i paesi candidati devono essere valutati in base ai propri meriti e a criteri oggettivi e non sulla scorta di considerazioni di politica interna dei singoli stati membri".

A questo proposito, Olivér Várhelyi ha presentato proposte per la riforma del processo di adesione fondate su quattro pilastri: più credibilità, più prevedibilità, più dinamicità ed un orientamento politico più forte. Come ha dichiarato Olivér Várhelyi ci si auspica ora una decisione positiva e a breve termine degli stati membri che garantisca un importante passo verso l’integrazione dei Balcani occidentali e una fonte di ispirazione per altri paesi candidati o futuri aspiranti.