Sarajevo più vicina a Bruxelles

24 febbraio 2015

bubble icon

Il Parlamento della Bosnia Erzegovina ha adottato ieri mattina una dichiarazione di impegno a proseguire nel percorso di integrazione europea, adottando le riforme necessarie.

Federica Mogherini nella conferenza stampa di ieri a Sarajevo (Foto Andrea Rossini)

Federica Mogherini nella conferenza stampa di ieri a Sarajevo (Foto Andrea Rossini)

La decisione dei parlamentari è stata presa solo poche ore prima dell'arrivo a Sarajevo di Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell'UE per la Politica Estera e la Sicurezza.

Mogherini, al termine di una serie di incontri con i politici e la società civile, ha poi definito quella di ieri una giornata “storica”, che corona “gli sviluppi molto positivi di questi due mesi” e che al tempo stesso rappresenta un “punto di partenza”.

La firma del documento era stata richiesta da Bruxelles nel quadro della cosiddetta iniziativa anglo tedesca , volta a far ripartire il percorso europeo del Paese ponendo al centro dell'attenzione le questioni di carattere economico e rimandando ad un secondo momento la soluzione delle questioni politiche ancora aperte. La Bosnia Erzegovina deve infatti ancora mettere in pratica la sentenza della Corte di Strasburgo nel caso “Sejdić-Finci”, secondo cui la Costituzione del Paese, firmata 20 anni fa a Dayton, non è compatibile con la Convenzione Europea per i Diritti dell'Uomo.

L'Alto Rappresentante Mogherini ha dichiarato ieri a Sarajevo che ora, dopo la firma della dichiarazione da parte delle principali istituzioni e forze politiche del Paese, sosterrà in sede di Consiglio Europeo dei Ministri degli Esteri la decisione di sbloccare l'Accordo di Associazione e Stabilizzazione con la Bosnia Erzegovina.

Le ragioni per adottare le riforme - ha però precisato Mogherini - “non stanno nelle richieste di Bruxelles ma nel 60% di disoccupati [che ci sono in Bosnia Erzegovina]”.

Non è ancora chiaro quale tipo di riforme verranno nel concreto adottate dai legislatori bosniaci. Il nuovo quadro normativo dovrebbe iscriversi nelle previsioni del cosiddetto Compact for Growth , un'agenda per far ripartire lo sviluppo del Paese redatta dalla Delegazione dell'UE in Bosnia Erzegovina l'anno scorso al termine di un ampio processo di consultazione.

Nei prossimi giorni Sarajevo dovrebbe anche vedere la nascita del nuovo governo, scaturito dalle elezioni dell'ottobre scorso. L'alleanza formata da Unione Democratica Croata, Fronte Democratico, Partito per l'Azione Democratica e Alleanza per il Cambiamento ha infatti dichiarato nella giornata di domenica di aver raggiunto un accordo sulla composizione del Consiglio dei Ministri. Il presidente del Consiglio designato è Denis Zvizdić (SDA).