EBPO: sull'euro arriva l'alfabeto cirillico
10 maggio 2013
C'è chi la voleva già scomparsa, sommersa dalla crisi che attanaglia molti dei paesi che l'hanno adottata poco più di dieci anni fa. La moneta unica europea, però, nel bene e nel male si è rivelata più longeva di quanto alcuni pronosticassero e, da inizio maggio, ha introdotto una novità: la denominazione in cirillico.
La sigla EBPO si affianca alle diciture in alfabeto latino e greco sulle nuove banconote da cinque euro e, nel prossimo futuro (crisi e cataclismi geo-politici permettendo) dovrebbe figurare su tutte le serie, fino ai 500 euro, che verranno rinnovate nei prossimi anni.
Al momento un solo membro dell'Unione europea (ma non ancora dell'Eurozona) usa il cirillico, la Bulgaria. Tra i paesi ufficialmente candidati a usare l'alfabeto elaborato dai discepoli di san Cirillo e san Metodio nel X secolo ci sono invece la Serbia e la Macedonia. Attraverso il suo strumento simbolico più potente e controverso, l'UE ribadisce quindi la propria aspirazione a continuare il processo di allargamento e integrazione verso quella che potremmo definire la "cirillico-sfera" balcanica.
Non senza un po' di malizia, alcuni commentatori si sono chiesti come avrebbero preso la notizia in Croazia, paese che si appresta ad entrare nell'Unione il prossimo 1 luglio, dove nei mesi scorsi la possibile introduzione del cirillico a Vukovar ha scatenato violente polemiche e contrapposizioni politiche.
Con la sua piena membership UE la Croazia si è infatti impegnata ad introdurre la moneta unica, quando le condizioni economiche lo renderanno possibile. Una moneta che da ora si chiama ufficialmente (anche) EBPO.
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