Cultura e solidarietà: ad un recital del musicista cretese Ilias Paliudakis si è pagato il biglietto con alimentari anziché moneta, per redistribuire il cibo a famiglie in difficoltà. Nel frattempo i neonazisti di Alba Dorata cavalcano la crisi distribuendo cibo ai soli greci
Al posto del biglietto d’ingresso al concerto, tre chili di riso. O due bottiglie d’olio extravergine, una scorta di caffè macinato, un sacco di farina. Ognuno faceva la fila con il suo sacchetto pieno di cibi a lunga conservazione, per assistere lo scorso 10 agosto al recital di musica cretese di Ilias Paliudakis, alle nove di sera al teatro all’aperto di Chania, nell’isola di Creta
Più di mille borse per la spesa stracolme è il ricavato della serata, a cui si aggiungono altre di coloro che non sono riusciti a entrare nel teatro, ma hanno ugualmente portato il loro contributo agli uffici dell’organizzazione “Aiuto a domicilio” del Comune. Il tutto sarà distribuito ai bisognosi. “L’idea del cibo al posto del biglietto mi è venuta da quando, negli ultimi due anni, le richieste di aiuto da parte di famiglie che non riescono più ad arrivare alla fine del mese, causa crisi, stanno crescendo in modo esponenziale - racconta ad OBC Nancy Agghelaki, presidente di “Aiuto a domicilio”.
Emergenza sociale
"Esistiamo da dieci anni come dipartimento assistenziale del Comune di Chania, ma se prima seguivamo un centinaio di anziani soprattutto invalidi che vivevano soli, ora ogni giorno ci arrivano SOS da parte di pensionati sanissimi che si sono visti ridurre di più di un terzo la già bassa pensione, e non ce la fanno più. E se prima il nostro target erano gli over 65enni, adesso non è raro assistere una famiglia intera dove il padre ha perso il lavoro, la madre è casalinga e tutti si sono riuniti a casa del nonno, l’unico ad avere un piccolo reddito! Siamo arrivati a quota 800 assistiti, tuttavia siamo subissati di chiamate: non voglio dire quante per non spaventare la gente e contribuire al clima di allarme sociale".
Ma l’emergenza c’è. Continua la signora Agghelaki: "Questi neo-poveri si vergognano a farsi vedere alle mense gratuite organizzate, qui a Chania, soprattutto dalla Chiesa ortodossa ma anche dall’associazione di volontari 'Cucina sociale' (ndr: quest’ultima rivolta soprattutto agli immigrati), e allora ci chiamano e noi andiamo a casa loro. Facciamo quello che possiamo, distribuendo cibo acquistato sia con l’aiuto che ci viene dal Fondo sociale europeo, sia soprattutto con l’idea del “vai a teatro e aiuta chi ha bisogno”.
E la distribuzione di cibo e vestiario gratis ai soli greci doc, tristemente nota da parte dei neonazisti di Alba Dorata? Nancy Agghelaki s’inalbera: “Noi non facciamo differenza fra greci e stranieri. A Chania Alba Dorata non si è ancora vista con la sua carità razzista. Da noi la società civile ha reagito con solidarietà alla crisi: ha capito che è rischioso lasciare il campo dell’assistenza ai poveri alle formazioni politiche”.
Solidarietà etnica
Sarà così nella provincia meno colpita dalla crisi, ma ad Atene le “mense gratis” e le distribuzioni di riso, olio e vestiti da parte dei ragazzoni nerboruti con la svastica sulla maglia nera non si fermano. Addirittura, nonostante il divieto del sindaco della capitale George Kaminis, il 24 luglio scorso, giorno che celebrava la ricorrenza della caduta del regime dei Colonnelli, avvenuta appunto il 24 luglio 1974, Alba Dorata ha organizzato una giornata di carità rivolta ai poveri in grado di mostrare la carta d’identità ellenica. La distribuzione era stata fissata con un comunicato dai neonazisti nella centralissima piazza Attikìs, ma a causa del dispiegamento di polizia si è svolta invece davanti alla sede del partito, vicino alla periferica fermata Larisis della metropolitana.
In centinaia gli ateniesi che hanno fatto la fila per ricevere il pacchetto contenente un po’ di carne o pesce, riso, latte, un melone e un chilo di pasta. “Hanno tinto di nero la festa della democrazia” ha titolato il quotidiano Ta Nea. Ma il leader di Alba Dorata, Nikos Michaloliakos, ha commentato sarcastico: “Non abbiamo scelto a caso questo giorno. Dicono che festeggiano il ritorno alla democrazia dopo i sette anni sotto un regime fascista: in realtà festeggiano l’arrivo del furto di Stato, degli scandali, della corruzione”.
Altre distribuzioni di cibo targato razzista si preparano. Ma in tutte le città greche si stanno sempre più muovendo associazioni religiose e laiche, istituzioni comunali o di volontariato per aiutare i poveri. Vinceranno i “concerti con un pacco di pasta per biglietto” o il richiamo dei muscolosi giovanotti neonazisti?
Legge antirazzista?
Secondo un recente sondaggio dell’istituto di ricerche ellenico MRB, Alba Dorata continua a mantenere il terzo posto nelle preferenze elettorali, attestandosi sul 9,1% dei voti, dopo il centrodestra di Nuova democrazia (22%) che guida la coalizione di governo, e dopo la sinistra all’opposizione di Syriza (20,8%). In seguito a un sondaggio realizzato invece dal canale televisivo privato Mega, sette greci su dieci considerano comunque il rafforzamento di Chrysì Avghì (Alba Dorata) un “pericolo per la democrazia”, contro il 31,1% che ha un’opinione contraria. Alla domanda su come deve essere affrontata la crescita dei neonazisti, quattro intervistati su cento hanno risposto “per mezzo di un’iniziativa legislativa”, mentre 53 su cento preferiscono un “confronto politico e ideologico”.
Al quesito se alla Grecia serve una nuova legge antirazzista, metà degli intervistati ha risposto “sì”. Nancy Agghelaki, intanto, a Chania nell’assolata Creta, si prepara a vincere la sua battaglia a suon di musica, mettendo a disposizione gratis gli spazi teatrali del Comune agli artisti che accettano di esibirsi in cambio di un pacchetto di cibo da dare ai poveri e ai neopoveri.
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