Domenica 9 giugno milioni di romeni potranno votare per le elezioni europee fuori dal proprio paese di origine. I romeni sono infatti il gruppo più numeroso di cittadini dell'UE che vivono in altri stati membri. 2,5 milioni le schede elettorali inviate dal governo di Bucarest all’estero
(Questo articolo è stato prodotto in collaborazione con Boróka Parászka di HVG , Ungheria, e Iulia Hau di Hotnews , Romania, nell'ambito del progetto PULSE)
Milioni di romeni vivono e lavorano in un altro stato dell’UE. Molti di loro si presenteranno al voto di domenica, 9 giugno, per eleggere i 33 parlamentari romeni che li rappresenteranno al Parlamento europeo. In alternativa, potranno votare per eleggere i parlamentari del paese dove hanno la residenza. Ciascun cittadino europeo può infatti scegliere se esercitare il diritto di voto nello stato membro di residenza o nello stato membro d’origine, ma nessuno può votare più di una volta nel corso della medesima tornata elettorale.
A fare leva sulle sensibilità dei romeni che vivono all'estero sono soprattutto i partiti nazionalisti, che raccolgono sempre più voti da parte della diaspora romena. Come nota il nostro partner ungherese HVG "Sorina Soare, ricercatrice presso l'Università di Firenze, pone l'attenzione sul fatto che, sebbene la presenza su Internet e la campagna online dell'AUR (Alleanza per l’Unità dei Romeni, simpatizzante di Giorgia Meloni e Donald Trump) siano davvero estese, sono in realtà i rapporti personali dei leader del partito (in primis il presidente del partito George Simion) con la diaspora a determinare la percezione del partito e il potere di mobilitazione. Sono ben integrati nella vita delle comunità romene in Italia e quindi anche nella vita pubblica italiana. L'AUR ha lanciato il programma 'La diaspora aiuta', al quale hanno aderito i ricchi romeni residenti nel Nord Italia che altrimenti non condividono i valori del partito di estrema destra. Gli stessi cittadini romeni (o con doppia cittadinanza romena-italiana) hanno sostenuto, ad esempio, il programma 'AUR school bag' per i bambini svantaggiati in Romania. Hanno raccolto materiale scolastico, vestiti e sostegno finanziario per i bisognosi. Mentre i partiti di centrodestra promettono agli stranieri una rappresentanza parlamentare in Romania e ai socialdemocratici la protezione del diritto del lavoro nell’UE, l’AUR va oltre i messaggi e gli obiettivi politici. Realizza una sorta di 'riunificazione nazionale' rappresentata a livello europeo. Approfitta delle paure e delle frustrazioni dei romeni che si trasferiscono all’estero, dell’insoddisfazione per il funzionamento dello Stato romeno e dell’Unione, per trasformarla in una politica sovranista e nazionalista e capitalizzarla in un mandato per il Parlamento europeo".
La diaspora romena
È ancora HVG a rilevare che : “Mentre la maggior parte delle discussioni si concentra sulla migrazione verso l'Unione da fuori Europa, vale la pena notare che in Italia, paese che enfatizza la questione migratoria, la più grande comunità diasporica è europea. I romeni rappresentano la più grande comunità di 'migranti', con un milione di cittadini romeni che vivono in Italia, pari al 20% di tutti gli stranieri. La più grande comunità proveniente dal Nord Africa è quella marocchina, che rappresenta solo l'8% degli stranieri in Italia”.
I romeni rappresentano il gruppo più numeroso di cittadini dell’UE che vivono in altri stati membri , tanto che sono 2,5 milioni le schede elettorali inviate dal governo di Bucarest all’estero per i romeni che si presenteranno a votare per le europee. Secondo Eurostat, oltre tre milioni di romeni vivono e lavorano in un altro stato dell’UE. La diaspora romena è una delle più numerose al mondo: secondo i dati ufficiali più recenti forniti dal Ministero degli Esteri romeno, nel 2021 vivevano ufficialmente all'estero, con residenza o domicilio, 5.705.942 romeni. Nella top cinque dei paesi dove vivono i romeni all’estero si trovavano: Italia – 1.137.728, Spagna – 1.087.923, Regno Unito – 949.810, Germania – 826.154, Stati Uniti – 464.814.
Per le elezioni europee del 2024 il Ministero degli Esteri romeno ha organizzato 167 seggi elettorali in più rispetto alle elezioni parlamentari del 2020 e addirittura 474 in più rispetto ai seggi elettorali organizzati per le elezioni europee del 2019. La maggior parte dei seggi si trova nei paesi con le comunità romene più numerose: Italia, Spagna, Regno Unito, Germania, Francia e Austria.
Le preoccupazioni della diaspora
La diaspora, soprattutto quella che vive negli stati membri dell'Unione europea, è uno dei principali beneficiari dell'adesione della Romania all'UE. Tra i benefici si contano la libertà di movimento, i diritti lavorativi, una protezione sociale migliore rispetto al paese di origine, le opportunità di istruzione per i figli. La diaspora romena resta il principale investitore in Romania, con oltre 65 miliardi di euro inviati in patria negli ultimi 15 anni.
Ma i romeni della diaspora hanno problemi specifici legati al sistema pensionistico, in particolare in termini di versamento e riscatto dei contributi. Una situazione complessa se si pensa che un lavoratore può cambiare nella sua vita anche due o più paesi comunitari.
Secondo un sondaggio realizzato da INSCOP Research , il 42,3% degli intervistati ritiene che la priorità dei futuri europarlamentari romeni dovrebbe essere quella di assicurare loro gli stessi diritti dei cittadini europei. Il 17,8% ritiene che dovrebbero invece concentrarsi principalmente sull'ottenere l'adesione completa della Romania allo spazio Schengen, inclusi i confini terrestri. Per il 17,6% la priorità dovrebbe essere quella di ottenere più fondi europei per la Romania, il 10,1% ritiene che dovrebbero difendere gli interessi dei vari settori economici romeni e il 7,7% ritiene che gli europarlamentari dovrebbero aumentare il ruolo della Romania nel processo decisionale a livello europeo.
Le ultime elezioni politiche hanno mostrato che molti romeni all’estero hanno votato per partiti della destra nazionalista. Più precisamente, alle elezioni politiche del 2020 AUR ha ottenuto il 23% dei voti della diaspora, posizionandosi al terzo posto dopo i progressisti dell'Alleanza USR-PLUS (32%) e i liberali del PNL (25%).
AUR, guidato da George Simion, è stato il più votato tra i romeni in Italia e il secondo in Spagna. D’altronde i membri del partito sono molto attivi anche all'estero. Organizzano molti incontri, insistendo su valori come la famiglia, la nazione, la fede e la libertà e invocando la storia, la religione, la patria. Sono temi che toccano facilmente le sensibilità di molti romeni lontani dal loro paese e dai loro parenti. La diaspora romena è inoltre spesso organizzata in comunità per le quali la Chiesa ortodossa rappresenta un punto di incontro e riferimento.
Questo articolo è stato prodotto nell'ambito di PULSE, un'iniziativa europea coordinata da OBCT che sostiene le collaborazioni giornalistiche transnazionali.
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