Romania: Ponta il nazionalista
17 agosto 2015
In conflitto continuo con il presidente Klaus Johannis, dopo essere stato sconfitto alle presidenziali, ed in difficoltà con il suo stesso partito social-democratico, il premier romeno Victor Ponta sembra ora intenzionato a giocare la carta del nazionalismo per rilanciarsi.
Ed ha scelto la questione molto sensibile dei rapporti con l'Ungheria in merito alle richieste di autonomia della comunità ungherese di Transilvania.
E' stata un'intervista rilasciata dall'ambasciatore ungherese in Romania, Botond Zákonyi, alla radio România libera che è servita da pretesto. A differenza però di quanto fatto in passato da altri rappresentanti ungheresi, l'ambasciatore in questo caso si era limitato ad auspicare un'autonomia economica, piuttosto che politica, in termini del tutto moderati:
«L'ottenimento di autonomia è un processo molto lungo... per cominciare gli ungheresi dovrebbero cooperare tra loro, quelli di Covasna con quelli di Harghita e questi ultimi con quelli di Mureş, avviare progetti comuni, capire ciò che desiderano. Se trasformano l'autonomia in uno strumento di sviluppo le cose potranno essere meglio comprese, perché non si tratta di divisione ma di cooperazione regionale”, ha affermato Botond Zakonyi.
“Il governo romeno non tollererà all'infinito queste cadute di stile inaccettabili dell'ambasciatore ungherese”, ha reagito su Facebook Victor Ponta , appoggiato dal suo ministro degli Esteri e dall'ambasciatore romeno a Budapest..
Nelle sue reazioni il premier romeno non ha mancato l'occasione per attaccare anche i suoi avversari liberali, accusati di essere direttamente agli ordini degli attuali governanti ungheresi, dato che fanno parte dello stesso gruppo in seno al Parlamento europeo, il Partito popolare europeo, mentre il suo partito fa parte del gruppo socialista.
Link: Le Courrier des Balkans