Romania e Stati Uniti si preparano a vivere, quasi in contemporanea, le rispettive elezioni presidenziali. Nel frattempo i due paesi rafforzano la propria cooperazione militare e strategica nell'area del Mar Nero
Si rafforza la presenza militare americana in Romania nella regione strategica del Mar Nero, a lungo al centro della rivalità tra la Russia e l'Occidente. Nei giorni scorsi il presidente della Romania ha inviato una lettera in cui informava le due Camere del Parlamento di aver approvato lo svolgimento delle attività di formazione ed esercitazione con gli Stati Uniti, compreso il pre-posizionamento sul territorio romeno, per un periodo massimo di due anni, di un contingente americano di forze navali per operazioni speciali.
Il Naval Special Warfare Development Group (NSWDG), abbreviato come DEVGRU "Development Group" e comunemente noto come SEAL Team Six, è il componente principale della Marina degli Stati Uniti all'interno del Joint Special Operations Command (JSOC).
La presenza del contingente americano contribuirà a rafforzare la posizione della Romania nell'ambito del partenariato strategico con gli USA, come vettore di stabilità sul fianco orientale della NATO.
Inoltre, consentirà l'armonizzazione delle procedure di formazione e l'identificazione di modalità concrete di cooperazione riguardante l'interoperabilità delle strutture delle forze per operazioni speciali dell'Esercito romeno e degli Stati Uniti.
Il parlamento di Bucarest, che oggi (lunedì 23 settembre) si riunirà in seduta comune, si pronuncerà anche sulla partecipazione dell'esercito romeno alla missione NATO di assistenza e formazione alla sicurezza per l'Ucraina - NSATU, a partire da quest'anno, fornendo le infrastrutture e le attrezzature necessarie per l’hosting e il funzionamento sul territorio nazionale della struttura Logistic Enabling Node-Romania (LEN-R), all’interno della base aerea di Câmpia Turzii.
In questo nuovo centro logistico, sarà messa a disposizione una forza effettiva composta da un massimo di cento militari: personale presso il quartier generale della missione, istruttori nei moduli di formazione organizzati fuori dal territorio nazionale, nonché distaccamenti specializzati per completare la LEN-R operante sul territorio della Romania .
Aerei F-35A entro il 2031
Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato l'approvazione della vendita di 32 aerei da caccia F-35A Lightning II alla Romania, cosa che prevede un significativo miglioramento delle capacità di difesa del paese.
L’acquisizione proposta, migliorerà la sicurezza della Romania – un paese NATO che si candida ad essere una forza importante per la stabilità politica ed economica in Europa.
L'acquisto, per un valore di circa 6,4 miliardi di dollari, fornirà alla Romania aerei da combattimento multiruolo F-35A all'avanguardia, che offrono tecnologia stealth avanzata, fusione di sensori e capacità uniche di superiorità aerea.
L'acquisizione dei due squadroni F-35A fa parte della strategia per far fronte all'evoluzione delle minacce alla sicurezza e contribuire agli sforzi di difesa regionale.
“Questo impegno è la prova della forte partnership tra le due nazioni e dimostra ancora una volta che la Romania è leader nella difesa della sicurezza regionale. La Romania è un alleato chiave della NATO nel promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero e oltre. Gli F-35 forniranno alla Romania capacità di difesa aerea senza precedenti e aumenteranno l'interoperabilità tra le forze aeree della NATO", ha annunciato l'ambasciatrice statunitense Kathleen Kavalec. La prima consegna di aerei F-35A alla Romania è prevista entro il 2031.
Dall’altra parte, al fine di proteggere gli interessi essenziali della sicurezza e garantire gli approvvigionamenti, "la Romania è direttamente interessata ad avere capacità industriali sul territorio nazionale che possano garantire sia la produzione di moderne attrezzature militari [...] sia il mantenimento delle attrezzature in condizioni operative, nonché la produzione e lo sviluppo di nuove attrezzature che contribuiranno alla moltiplicazione delle capacità militari in situazioni di crisi o di guerra", si legge in un comunicato del CSAT (Consiglio Supremo per la Difesa del Paese), riunitosi settimana scorsa a palazzo Cotroceni, sede della presidenza romena.
L’anno delle elezioni multiple
Negli USA si vota per il nuovo presidente, il 5 novembre. Il 24 novembre, invece, in Romania si voterà per il nuovo capo di stato. Questa simultaneità tra le elezioni romene e quelle americane non accadeva da venti anni.
La campagna elettorale negli USA, il dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris sono quasi sempre parte dei notiziari romeni. Il possibile risultato delle elezioni americane e le sue conseguenze non passano di certo inosservati in Romania, e gli analisti provano a immaginare cosa potrà cambiare nella politica romena, a seconda dell’esito elettorale.
I partiti sovranisti, come l’AUR (Alleanza per l’Unità dei Romeni), aperto sostenitore di Donald Trump, potrebbero sentirsi incoraggiati per una eventuale vittoria dell’ex presidente. Una vittoria di Kamala Harris, potrebbe invece favorire i gruppi filo americani e filo europei, come ad esempio il PSD (social-democratici) o il PNL (liberali), ora insieme al governo.
Intanto i sondaggi mostrano una possibile vittoria alle presidenziali romene di un indipendente, Mircea Geoană, ex numero due della NATO.
Geoană (già presidente del PSD ed ambasciatore negli Stati Uniti d’America) potrebbe sfidare al ballottaggio l’attuale leader del PSD nonché premier Marcel Ciolacu.
Un mese prima di annunciare la sua candidatura ad agosto, Ciolacu aveva fatto questo annuncio pubblico: “Il governo sta lanciando una campagna che si chiamerà ‘Qualificare la Romania nel programma di esenzione dal visto’ [...], con l’obiettivo [per i cittadini romeni] di viaggiare negli Stati Uniti senza visto! È una grande opportunità, valida solo fino al 30 settembre", aveva spiegato Marcel Ciolacu.
Il primo ministro aveva poi chiesto a tutti i cittadini romeni in possesso di un visto valido di tipo B1 o B2 (di lavoro o ricreativo) di chiedere un rinnovo. “Così abbasseremo il tasso di rifiuto sotto il 3% . Sono convinto che, mobilitando quanti più romeni possibile, l'anno prossimo andremo negli Stati Uniti senza visto", ha sottolineato Ciolacu.
Secondo le normative statunitense, affinché un paese possa essere incluso nel programma “Visa Waiver”, il tasso di rifiuto deve essere inferiore al 3%. Secondo l'ambasciatore romeno negli Stati Uniti d'America, Dan-Andrei Muraru, la Romania è alla volata finale per l'adempimento dei criteri di ammissione al programma.
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