L'indice 2019 di Reporters senza frontiere mostra alcuni significativi peggioramenti. Anche in aree da cui ci si aspetterebbero situazioni meno problematiche. E nel Sud Est Europa si fanno notare - in negativo - Serbia e Ungheria
Ekrem İmamoğlu è il nuovo sindaco di Istanbul. A 17 giorni dalle elezioni amministrative del 31 marzo il candidato dell’alleanza del popolo (coalizione dei partiti d’opposizione CHP e IYI Parti) ha ricevuto ieri il suo mandato.
Secondo quanto riportato dai media serbi, è morta ieri, 14 aprile, a Mosca dove era fuggita nel 2003, Mirjana Marković, vedova di Slobodan Milošević. Aveva 77 anni.
L'ex presidente romeno Ion Iliescu sarà processato per crimini contro l'umanità, insieme ad alti membri della leadership politica e militare che guidò la rivoluzione romena del 1989 contro il dittatore comunista Nicolae Ceaușescu.
Lo scorso 29 marzo il presidente dell'Azerbaijan Ilham Aliyev e il primo ministro dell'Armenia Nikol Pashinyan si sono incontrati a Vienna sotto gli auspici del Gruppo di Minsk dell'Osce.
“In Bosnia Erzegovina il Pride avverrà spontaneamente, come espressione di insoddisfazione di un gruppo sociale e una forma di lotta. Le persone scendono in strada quando sentono la necessità di denunciare i problemi con cui sono costrette a confrontarsi”, così spiegava Emina Bošnjak, direttrice del Sarajevski otvoreni centar, organizzazione non governativa impegnata nella promozione e nella difesa di gruppi vulnerabili, tra cui donne e minoranze sessuali e di genere, in un'intervista riportata sulle pagine di Deutsche Welle . A qualche mese di distanza, lo scorso lunedì, è stato annunciato alla stampa bosniaca che il prossimo 8 settembre Sarajevo ospiterà il primo Pride nella storia del paese.
L'esito, ancora parziale, delle presidenziali tenutesi domenica in Ucraina danno in testa Volodymyr Zelensky, ex comico e candidato “anti-establishement", sul presidente uscente Petro Poroshenko.
Alle ore 15.00 di oggi la corte d’appello del Meccanismo residuale per i tribunali penali internazionali (MICT) ha dichiarato l'ex leader dei serbo-bosniaci durante il conflitto in Bosnia Erzegovina Radovan Karadžić colpevole di genocidio e crimini contro l'umanità condannandolo al carcere a vita. La sentenza è stata emessa da una corte formata da 5 giudici e presieduta da Vagn Prüsse Joensen.
Da anni dedita alla promozione del turismo responsabile in Europa sud-orientale, l’associazione Viaggiare i Balcani (ViB) propone, anche quest’anno, la possibilità di scoprire la natura, la storia e la cultura del confine orientale attraverso alcuni percorsi in bicicletta.
“Klinac iz geta”, il ragazzo del ghetto, è il titolo della canzone scritta da David Dragičević e che ha accompagnato tutte le manifestazioni di protesta di chi chiedeva giustizia per la sua uccisione. La famiglia ha deciso di riesumarne il corpo e di portarlo via dalla Bosnia Erzegovina per seppellirlo in Austria.