Stamattina presso il Tribunale di Brescia, il gip Carlo Banchietti ha letto il dispositivo di condanna all'ergastolo per Hanefija Prijić, accusato dell'uccisione di tre volontari italiani nel maggio del 1993 in Bosnia Erzegovina.
Il 1 marzo in Bulgaria si festeggia l'arrivo di "Baba Marta", personaggio folklorico che - sotto forma di vecchietta dall'umore variabile e capriccioso - rappresenta il mese di marzo, la fine dei mesi freddi e l'arrivo della primavera.
Veniamo a sapere di Lubenizze (Lubenice), un antico borgo di pietra in cima a un colle dell’isola di Cherso (Cres), con vista memorabile sul mare, dal libro Il leone di Lissa. L’autore, Alessandro Marzo Magno, ripercorre i viaggi in Dalmazia di Alberto Fortis. Abate, padovano, nel ‘700 ebbe il merito di raccontare queste terre all’intellighenzia europea.
Si è svolto ieri nella repubblica de facto del Nagorno Karabakh un referendum costituzionale per la modifica del nome della repubblica in Artsakh e per cambiare il sistema di governo da semi presidenziale a presidenziale.
Ai confini esterni dell'Unione europea, alla frontiera tra Bulgaria e Turchia, gruppi di autoproclamanti “difensori dell'Europa” pattugliano i boschi alla ricerca di migranti che tentano di entrare nel paese, per poi proseguire lungo la “rotta balcanica” verso i paesi ricchi dell'UE.
Il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite ha espresso “forte preoccupazione” sul “pericoloso deterioramento” della situazione nell'est dell'Ucraina ed ha chiesto che le parti fermino la violenza.
Nell'ambito della 28esima edizione del Trieste Film Festival, sabato 28 gennaio è stato assegnato il Premio OBC Transeuropa per il miglior documentario all'opera del regista bulgaro Tonislav Hristov.
Dopo una campagna durata più di 5 anni "Eko-svest", "Front 21/42" ed il network "CEE Bankwatch" hanno salutato positivamente la decisione della Banca europeo per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) di cancellare il prestito di 65 milioni di euro per la costruzione della centrale idroelettrica di Boškov Most.
Fino al 1889 Teodo (Tivat), affacciato sulle Bocche di Cattaro, sacca d’acqua che nel corso dei millenni ha spinto indietro la linea delle montagne montenegrine, era un villaggio come tanti altri dell’Adriatico orientale. Si viveva di pesca e agricoltura. Le varie epoche, con i loro dominatori, romani, goti, bizantini, slavi, turchi e veneziani, erano trascorse senza stravolgere troppo ritmi e abitudini del posto e della sua gente.