Branimir Jovanović è stato arrestato dalla polizia macedone durante le proteste anti-governative che ieri hanno avuto luogo a Skopje. Branimir Jovanović è un giovane economista, classe 1982, ricercatore in visita all’Università di Torino, presso il dipartimento di Economia e Statistica, e ha lavorato presso la Banca Centrale macedone tra il 2007 e il 2015, conseguendo un dottorato di ricerca in Economia e istituzioni dei mercati finanziari all’università di Tor Vergata.
Mercoledì scorso il parlamento di Skopje si è disciolto, aprendo definitivamente la strada per le annunciate elezioni anticipate, previste per il prossimo 5 giugno. L'atto finale di questa legislatura, però, lascia il paese ancora più spaccato. L'opposizione socialdemocratica (SDSM), guidata da Zoran Zaev e assente dall'aula, ha infatti annunciato che non parteciperà alle prossime consultazioni politiche.
Oggi si vota in Olanda per una consultazione referendaria. Agli elettori viene chiesto di esprimersi in merito all'Accordo di associazione tra Unione europea e Ucraina, entrato già in vigore lo scorso primo gennaio ma ratificato da tutti i membri dell'Ue tranne che l'Olanda.
Prosegue l’opera di messa in discussione della libertà di stampa in Croazia da parte delle autorità pubbliche. Dopo la sospensione dei finanziamenti ai media no-profit, prima decisione assunta dal controverso ministro della Cultura Zlatko Hasanbegović, seguita dall'imposizione di cambi al vertice della televisione pubblica, questa volta è il principio della libertà d’opinione a essere messo in discussione in seguito all’aggressione ai danni del giornalista e scrittore Ante Tomić, avvenuto a Spalato il 31 marzo scorso.
I giudici del Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia hanno assolto in primo grado il leader del Partito radicale serbo Vojislav Šešelj per tutti i capi d’accusa che gli venivano contestati. Su Vojislav Šešelj pendevano accuse di crimini contro l'umanità, deportazione della popolazione non-serba nei territori della Regione autonoma della Vojvodina, della Bosnia Erzegovina e della Croazia e, inoltre, omicidio, tortura, violazione degli usi e costumi di guerra, distruzione indiscriminata di villaggi e devastazione.
I giudici del Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia hanno assolto il leader del Partito radicale serbo Vojislav Šešelj per tutti e nove i capi d’accusa che gli venivano contestati.
Se è vero che il cibo unisce, in Croazia grazie al progetto "Taste of Home – Okus Doma" sono andati ben oltre, creando, grazie alla cucina, delle relazioni tra cittadini locali e rifugiati ma dando anche avvio ad un percorso di indipendenza economica dei rifugiati.
L'Associazione delle Università Europee (EUA) ha sviluppato una "Refugees Welcome Map" in cui vengono censite tutte le iniziative di supporto ai rifugiati promosse dalle università europee. Si è così costituita una rete formata da più di 150 istituti di istruzione superiore per la maggior parte europei anche se il progetto si è successivamente allargato al Nord America, Nuova Zelanda e Medio Oriente. Ognuna di loro ha brevemente riportato in questa mappa le modalità con cui intende assistere studenti, professori e ricercatori rifugiati.
Oltre 100 organizzazioni, singoli giornalisti e attivisti per i diritti umani hanno firmato una petizione che richiede l'immediata liberazione di Florence Hartmann, arrestata dagli agenti del Tribunale Penale per l'ex Jugoslavia (TPJ) giovedì scorso all'Aja.
Il numero di minori non accompagnati rifugiati o migranti che raggiungono l'Europa è in crescita rispetto agli anni scorsi. Qualcuno di loro ha lasciato i propri genitori nel Paese d'origine, altri li hanno persi in mare o durante il viaggio. Questi bambini, sfiniti e traumatizzati, necessitano di un'attenzione particolare.