L'epidemia di COVID19 ha avuto pesanti effetti sull'economia kosovara e rischia di condizionare pesantemente molti settori anche in futuro. C'è però chi vede anche opportunità da cogliere nel mondo post-coronavirus
In Montenegro la scorsa settimana una celebrazione religiosa, in violazione delle disposizioni per contrastare la pandemia di Coronavirus, è sfociata nel fermo dei sacerdoti e in un successivo conflitto aperto tra cittadini e polizia. Parte dell'opposizione ha sfruttato il fatto per alimentare lo scontro
Il 31 ottobre la Georgia dovrebbe andare al voto per rinnovare il parlamento. C'è chi teme che il governo in carica utilizzi strumentalmente la crisi sanitaria in atto per posticipare le elezioni e la riforma del sistema elettorale concordata con l'opposizione
In Azerbaijan il lockdown è iniziato il 24 marzo. Emin Mathers ha approfittato di una delle sue poche uscite per procurarsi beni di prima necessità, per fotografare le strade della capitale Baku
I paesi dei Balcani si stanno avviando alla cosiddetta fase 2, ovvero ad un allentamento delle restrizioni entrate in vigore a seguito dello scoppio della pandemia da COVID19. In questo passaggio è utile fare un primo bilancio di quello che è accaduto durante la prima fase emergenziale
Anche la Bosnia Erzegovina si avvia verso la fase 2. Il collasso della sanità è stato scongiurato ma nella gestione della crisi le due entità si sono comportate come stati sovrani. Non sono mancati gravi scandali e nemmeno le buone pratiche
In Serbia si attende la revoca dello stato d'emergenza e nel frattempo parte dei cittadini da giorni protesta contro il governo battendo pentole dai balconi. Di contro hooligan fedeli al potere si aggirano sui tetti minacciando la sicurezza pubblica e la stessa democrazia
Anche la Croazia entra nella cosiddetta fase 2. Per ora l’emergenza sanitaria sembra sotto controllo, a preoccupare è invece la situazione economica. Il lockdown potrebbe far affiorare i problemi strutturali di un’economia prevalentemente orientata al settore turistico
In un momento come questo, dove la cosiddetta distanza sociale è la regola, il contatto e gli incontri in luoghi con molte persone sono impossibili. Ma la cultura non si arrende, anzi rilancia e cerca di prendere spazi impensati e impensabili fino a poco tempo fa.