Murat Şahin, che aveva aggredito Can Dündar con una pistola il 6 maggio scorso, è stato arrestato con l’accusa di essersi “opposto alla Legge sulla detenzione di armi e coltelli e minaccia armata”
La giornalista olandese Ebru Umar, detenuta per aver insultato il Presidente, ha fatto ritorno in Olanda dopo la rimozione del divieto ad intraprendere viaggi internazionali che le era stato imposto.
28 giornalisti sono stati messi in prigione, altri 15 e 2 organi di stampa sono stati attaccati, 49 presi in custodia. Azioni legali sono state intraprese nei confronti di 86 persone, inclusi 53 giornalisti, con l’accusa di diffamazione del Presidente.
Il sito web di notizie Sendika.org è stato bloccato per l'undicesima volta dal 24 luglio 2015, quando in Turchia sono ripresi gli scontri. L'ultimo blocco è stato imposto in seguito all'esplosione avvenuta ad Ankara il 13 marzo. Il sito continua le sue pubblicazioni su sendika10.org.
Il giornalista Hayri Tunç, arrestato e sotto processo per "propaganda di organizzazioni terroristiche" sui social networks, è stato rilasciato dopo la prima udienza.
Il terzo gruppo di giornalisti impegnati in un'azione di solidarietà con i propri colleghi sottoposti a coprifuoco è arrivato a Diyarbakir. I giornalisti Arzu Demir, Ceyda Karan, Cihangir Balkır, Demet Yılan, Gökhan Biçici, Hayko Bağdat, Mehveş Evin, Metin Cihan, and Semra Çeleb hanno preso parte alla missione per "News Watch".
Il reporter İdris Yılmaz è stato arrestato mentre era al lavoro nella zona di Van. Rilasciato dalla corte in attesa di giudizio, è accusato di “Propaganda per un’organizzazione illegale”.
La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha condannato la Turchia per l’irruzione contro la testata Nokta avvenuta nel 2007, in seguito alla pubblicazione del dossier “Coup Diaries”.
Più di 500 giornalisti, compreso Can Dündar e Erdem Gül, hanno sopportato gli academici perseguitati per aver firmato la petizione a sostegno della pace e della ripresa dei negoziati.
Tra ottobre e dicembre 2015, 31 giornalisti e 8 distributori sono stati arrestati, 15 giornalisti e due gruppi editoriali sono stati attaccati, 3 giornalisti siriani sono stati uccisi, 213 dipendenti dei media sono senza lavoro e sono stati presi provvedimenti contro 93 persone di cui 42 giornalisti per aver diffamato il Presidente. La CEDU ha condannato la Turchia al pagamento di 17.000 euro.