L'ennesimo caso in Serbia di gogna mediatica. Sotto il mirino dei tabloid belgradesi, legati agli appartati di governo, è finito il giornalista della Tv N1 Miodrag Sovilj. La sua "colpa"? Aver fatto domande pertinenti al presidente Vučić
Un settimanale antifascista e femminista in Croazia, è il Novosti che ha compiuto venti anni lo scorso 17 novembre. I nostri amici di Le Courrier des Balkans hanno intervistato Nikola Bajto caporedattore del settimanale
Costretti a perdere tempo, energia e denaro per difendersi da cause che risultano infondate in quasi il 90% dei casi, i giornalisti di Italia e Croazia conoscono bene il fenomeno della SLAPP (querela strategica contro la partecipazione pubblica), mentre in Europa si organizzano convegni di esperti e in Italia fa ben sperare il disegno di legge di un giornalista
All'indomani dell'operazione militare nel nord della Siria, chiamata dalle autorità Peace Spring, “Primavera di pace”, la Turchia stringe la morsa del controllo sui media e sull'opposizione. Una morsa che da qualche giorno colpisce giornalisti, emittenti, utenti dei social media e politici di opposizione.
L'ennesimo attacco alla Rete balcanica di giornalismo investigativo BIRN da parte del presidente serbo. Consueta strategia per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dal disagio sociale e dagli scandali di corruzione. L'editoriale della direttrice regionale di BIRN
Decine di giornalisti hanno marciato ieri per le strade della capitale bosniaca in risposta alla violenta irruzione di alcuni hooligans negli uffici di Radio Sarajevo
Il giornalista del portale Index.hr multato per un tweet “anti-polizia” dichiara a BIRN che il suo caso rientra in uno schema più ampio in cui in Croazia i giornalisti vengono intimiditi e la libertà di parola imbavagliata
A distanza di tre anni dalla sua prima edizione, l’impressione che emerge dai Media Days - evento promosso dalla Commissione Ue nei Balcani - è quella di una telenovela dal finale prevedibile, dove i personaggi si muovono all’interno di un perimetro ben definito. Ma ai media della regione serve di più
Maggiore attenzione ai temi della libertà di stampa e della protezione dei giornalisti: queste le richieste di una lettera sottoscritta da OBCT e altri soggetti impegnati nel settore, indirizzata alla nuova Segretaria Generale del Consiglio d'Europa Marija Pejčinović Burić
OBCT, unico soggetto italiano, è tra i tredici firmatari di un appello che oggi, a Ginevra, è stato letto in occasione della 42esima sessione del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite, organo sussidiario dell'Assemblea generale composto da 47 Stati membri. La portavoce di Article 19, uno dei soggetti internazionali più attivi nella difesa della libertà di stampa, ha letto il testo sottoscritto da 13 organizzazioni impegnate in attività di ricerca, monitoraggio e supporto anche legale ai giornalisti minacciati, dalla Federazione Europea dei giornalisti a PEN, da Index on Censorship all'ECPMF, partner di OBCT in diversi progetti sulla libertà dei media. Ai delegati ONU è giunta quindi anche la voce di OBCT che da anni denuncia la difficile situazione dei diritti umani in Turchia.