Più degli articoli scritti, la fotografia può contribuire a creare e diffondere una “falsa realtà”. Qual è il potere della fotografia nel giornalismo? In questo articolo scritto per Media Centar, Saida Mustajbegovic analizza i pericoli della “fake photography” e come questa possa indurre i lettori a fraintendimenti e interpretazioni errate.
Il furto d'immagine sembra onnipresente nella sfera mediatica greca. Nel corso della sua ricerca, Athens Live si è resa conto di quanto fosse difficile trovare un fotografo locale a cui non fosse capitato di vedere pubblicata da un media una fotografia di cui riteneva di essere l’unico proprietario.
Picchiati, perseguitati, sotto pubblico linciaggio: è il modo in cui i giornalisti macedoni hanno lavorato nel corso dello scorso anno. Sono queste le amare conclusioni dell'Associazione dei giornalisti di Macedonia, presentate nel suo rapporto sulla libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti nel 2017.
L'opposizione ritiene che il primo ministro Duško Marković non ostacolerà la pressione del suo partito sul servizio pubblico, nonostante le richieste di un alto funzionario statunitense.
“Il governo deve preservare la libertà editoriale di RTCG (la TV pubblica) o le sue credenziali democratiche saranno ridotte”, ha dichiarato il diplomatico statunitense Hoyt Brian Yee (vice Segretario per gli affari euroasiatici). In un'intervista rilasciata a "Vijesti" il funzionario americano ha dichiarato che il “sequestro politico” sul servizio pubblico potrebbe essere un passo indietro sulla strada euroatlantica del Montenegro.
La linea editoriale di RTSH (la televisione di stato in Albania) durante la diffusione degli schemi piramidali in cui, tra il 1992 e il 1997, persero i loro risparmi migliaia di famiglie albanesi, costituisce un vergognoso esempio di utilizzo dei media da parte di politici corrotti e incompetenti. Finalmente dopo anni arrivano “le scuse”, attraverso un film.
In una recente intervista rilasciata a Vijesti il regista montenegrino Nikola Vukčević ha affermato di essere stato rimosso dagli incarichi che ricopriva nella TV pubblica perché il governo vuole cambiare la politica editoriale dell'emittente. “Il motivo principale – ha dichiarato – è che il governo e il partito di maggioranza vogliono avere uno strumento per i propri bisogni, non sono interessati ai bisogni dei cittadini”.
Gli esperti dei media concordano: in Montenegro non c'è una sola emittente pubblica che sia indipendente dal governo. Una possibile soluzione potrebbe essere il finanziamento delle testate da parte dei cittadini...
È difficile parlare di libertà dei media, di libertà di parola e di giornalismo professionale, in un paese che non ha raggiunto gli standard democratici più elementari e che non è mai riuscito a cambiare il fatto che tutto è controllato dal potere politico.