Dopo una serie di valutazioni, il governo macedone decide di ritirarsi dalla sua prima intenzione di finanziare la carta stampata: non ci sarebbero soldi pubblici dal bilancio.
In Macedonia l’Associazione “Obiettivi mediatici” che difende i media elettronici privati ha reagito al possibile sussidio governativo in favore della carta stampata. Formalmente l’Associazione non hanno nulla in contrario al sostegno finanziario per la sopravvivenza dei quotidiani, ma si chiede perché le radio e le emittenti televisive private non vengano considerate in questa azione di sostegno.
Il 14 novembre 2017 la Fondazione ellenica per la politica europea ed estera (ELIAMEP) ha organizzato una conferenza sul pluralismo dei media in Grecia al fine di presentare ufficialmente i risultati della ricerca del Center for Media Pluralism and Media Freedom (CMPF). I risultati di questo studio non sono molto lusinghieri: i media greci si troverebbero al di sotto della media UE nella maggior parte degli indici (indipendenza politica, inclusione sociale e protezione dei giornalisti…).
“Vogliamo un servizio pubblico indipendente!”. Lo scorso 27 dicembre centinaia di cittadini si sono riuniti di fronte al parlamento montenegrino per denunciare le pressioni politiche sul servizio di informazione pubblica. Nel corso della manifestazione, i presenti hanno simbolicamente rotto le catene avvolte attorno a un televisore.
Dopo l'esplosione della crisi finanziaria, entrambi i quotidiani di Salonicco hanno adottato severe misure di riorganizzazione: tagli alle retribuzioni, riduzioni del personale, licenziamenti. Invece di risolvere i problemi finanziari delle aziende, queste misure hanno portato a trattenere i salari per mesi, con la direzione che ripetutamente chiedeva la comprensione e la pazienza del personale. Scioperi e ricorsi legali sono stati scoraggiati in un'atmosfera di paura e insicurezza.
I cambiamenti nei contenuti veicolati dai media - l'esplosione dell'intrattenimento, il basso livello di alfabetizzazione testuale, il dominio dell'immagine e la sola, enorme distribuzione dei "successi" - sono difesi dagli esperti di settore con questo "argomento": "diamo alle persone ciò che vogliono". Quello che gli esperti non menzionano sono gli obiettivi di questa strategia: producendo contenuti a basso costo e massimizzando il pubblico, il profitto continua a essere generato dalle società di media che già controllano il mercato.
Sei persone tra cui la giornalista tedesca Meşale Tolu (arrestata lo scorso aprile) sono state rilasciate a seguito dell'udienza del 18 dicembre, che ha visto a processo 18 persone. La prossima udienza è fissata il 26 aprile.
Il caricaturista brasiliano Carlos Latuff ha annunciato sul suo account Twitter che gli avvocati del Presidente turco Erdoğan stanno facendo pressione legale su Twitter per ottenere la rimozione di 80 contenuti in cui sono incluse 11 delle sue caricature. "Perché Erdoğan non vuole che i turchi accedano alle mie caricature? Di cosa ha paura?", ha scritto Latuff sul suo profilo.
In Serbia le organizzazioni e le associazione giornalistiche, compreso il settore delle ONG, ritengono che per quanto riguarda la libertà dei media e la libertà di parola l'unico obiettivo delle pubbliche autorità sia quello di mostrare a Bruxelles e a Washington che le cose nel paese si stanno aggiustando. Secondo le organizzazioni dei media, il governo usa tutti i mezzi disponibili per screditare o distruggere finanziariamente i media che professionalmente riportano e commentano eventi rilevanti per il paese.
In Serbia KRIK è uno dei pochi media investigativi, ma è anche il bersaglio principale degli attacchi dei tabloid, i “cani da guardia” del potere politico. Nonostante le pressioni e la mancanza di mezzi, i suoi sei giornalisti si sono guadagnati una solida reputazione con le loro estese indagini sulla corruzione e la criminalità organizzata. Un'intervista.