Materiali

Cooperare nei Balcani: un corso di formazione dell'Osservatorio

19/04/2002 -  Anonymous User

Sono aperte le iscrizioni ad un corso di formazione organizzato dall'Osservatorio sui Balcani. Per dar luogo ad una riflessione critica sugli interventi nei Balcani e fornire strumenti interpretativi che possano guidare l'azione sul campo.

Non dimenticare Belgrado

17/04/2002 -  Anonymous User

L'introduzione di Pino Rea al nuovo Rapporto dell'Osservatorio internazionale sulla libertà di informazione dal titolo "Giornalisti e media tra orrori e speranze. L'informazione nelle repubbliche della ex-Jugoslavia 1990-2001".

La redazione dell'Osservatorio sui Balcani aderisce allo sciopero generale del 16 aprile

16/04/2002 -  Anonymous User

Anche la redazione dell'Osservatorio sui Balcani aderisce allo sciopero generale del 16 aprile, e per un giorno il sito non sarà aggiornato.
Abbiamo dato la nostra adesione non solo per la difesa degli attuali diritti dei lavoratori, ma anche per segnalare il bisogno di regole efficaci per le nuove forme del lavoro. Forme che ormai coprono la stragrande maggioranza dei contratti di lavoro anche nel mondo delle ong e delle associazioni di solidarietà internazionale.
Segno questo della libertà e dell'umanità di questi lavori, ma in certi casi anche - temiamo - di precarietà e scarsa tutela. A fronte, peraltro, di fasce di "esperti internazionali" privilegiati e iper-pagati.
Scioperiamo dunque per regole e tutele per tutti, maggiore equità nelle condizioni d'impiego, sostenibilità umana del lavoro. In Italia come nei Balcani, naturalmente.

Europa dal basso: gruppo di lavoro Cittadinanza e Diritti

14/04/2002 -  Anonymous User

Sarajevo, 6 aprile 2002
Preambolo
Le nostre società sono caratterizzate da un diffuso senso di paura nei confronti dell'altro, del diverso, dello straniero. Questa paura si alimenta giorno dopo giorno, anche grazie all'opera dei mass-media e su di essa si stanno costruendo in tutti i paesi dell'unione europea delle politiche spregiudicate di manipolazione del consenso.
In particolare si assiste ad una vera demonizzazione del mondo islamico e a una tendenza a giustificare, con la motivazione della lotta al terrorismo internazionale e della sicurezza, diffuse forme di violazione dei diritti umani anche nei paesi della UE, specie nei confronti degli stranieri.
È necessario invertire radicalmente questa tendenza, radicalmente contraria ai valori fondamentali della storia e della cultura europea, e reimpostare la politica dell'Unione riaffermando i valori della difesa dei diritti umani, della democrazia come partecipazione reale dei cittadini alla vita pubblica, alla difesa dei diritti delle minoranze sociali, religiose, culturali, linguistiche.
Le tematiche maggiormente prese in considerazione sono state due:
1. il processo di allargamento della UE ai paesi dell'est Europa
2. le politiche migratorie in Europa
1. Nella diversità di opinioni espresse dai partecipanti in merito alle modalità di superamento del muro di Schengen, l'intero gruppo di lavoro ha sottolineato come prioritari due aspetti:
1.1. La necessità che la UE modifiche in maniera sensibile i parametri adottati per la valutazione dell'allargamento agli altri paesi europei; parametri oggi troppo focalizzati sulla dimensione economica e troppo poco sul rispetto dei diritti umani. Questi ultimi, pure essendo tra i parametri oggi considerati, dovrebbero assumere un ruolo maggiore e prioritario;
1.2. Anche all'interno dei paesi della UE il sistema di tutela dei diritti umani va rivisto e rafforzato per essere in grado di fornire una protezione effettiva a gruppi sociali e fasce di popolazione che di fatto vengono facilmente escluse dalla tutela dei loro diritti, ovvero non hanno la possibilità di esercitarli in condizioni di libertà e dignità;
1.3. La ricchezza culturale espressa oggi dalle varie culture europee va difesa maggiormente dai rischi di una generale omologazione culturale. La promozione dell'interculturalità dovrebbe diventare un obiettivo politico e sociale fondamentale all'interno della UE, operando a più livelli; e' stato sottolineato in particolare l'aspetto educativo-scolastico e quello del sostegno a scambi tra i cittadini dei paesi europei (non solo da est verso ovest, ma anche da ovest verso est), che permettano di rafforzare delle reciproche conoscenze.

2. Le politiche dell'Unione europea sui temi delle migrazioni e del rispetto del diritto d'asilo dovrebbero basarsi sui seguenti capisaldi:
2.1. rispetto rigoroso dell'universalità dei diritti umani fondamentali, senza che svenga operata una distinzione pericolosa tra diritti dei cittadini e diritti dei migranti;
2.2. combattere la diffusa concezione dei migranti come semplice forza-lavoro o come merce;
2.3. garantire forme specifiche di tutela alle categorie più vulnerabili e bisognose di protezione quali i rifugiati, i minori e le donne;
2.4. rifiutare ogni forma di detenzione dei richiedenti asilo, nonché ogni forma di detenzione dei migranti che risulti discriminatoria e che trovi fondamento in norme penali diverse da quelle previste per i cittadini;
2.5. attuare delle politiche migratorie che consentano di accedere a dei canali effettivi per l'ingresso regolare nei paesi della UE; in tal modo si verrebbe a contrastare con efficacia il traffico internazionale di esseri umani, e la conseguente diffusione della clandestinità, che trova oggi suo principale alimento proprio nella sostanziale impraticabilità dei flussi di entrata attuati in tutti i paesi della UE;
2.6. facilitare forme di "migrazione circolare" in base alla quale le persone siano in grado di spostarsi e soggiornare con maggiore facilità e flessibilità rispetto alla situazione attuale in un paese europeo per motivi di studio, lavoro, formazione, etc. In tal modo si porrebbero le basi per un'accelerazione dei processi di integrazione dei paesi dell'Est Europa nella UE.
I temi delle migrazioni, della difesa dei diritti umani e della ridefinizione del concetto di cittadinanza europea evidenziano l'urgenza di rilanciare un percorso politico di trasformazione delle istituzioni comunitarie in una direzione maggiormente democratica e partecipativa. A tale compito sono chiamate ad operare in primo luogo le associazioni e le organizzazioni della società civile operanti nei paesi europei, sia all'interno che all'esterno della UE.

Europa dal basso: gruppo di lavoro Pace e Disarmo

14/04/2002 -  Anonymous User

Superare il nazionalismo ed il militarismo. Obiezione di coscienza. Servizio civile.

Europe from below: working group Human rights and Citizenship

14/04/2002 -  Anonymous User

Sarajevo, 6th April 2002
Foreword
Our society is marked by a widespread sense of fear towards the others, towards those who are different from us, towards foreigners. This sense of fear grows and grows, fed also by media hype, and it is bringing about unscrupulous policies based on the manipulation of consent all over the European Union.
Particularly, we are facing the demonization of the islamic world, together with a tendency to justify widespread forms of violation of human rights. This is happening also in the EU and particularly towards foreigners, on the pretext of security and struggle against international terrorism.
This trend, which is totally against the fundamental values of european history and culture, has to be reversed. EU policy has to be revisited, by supporting human rights, democracy as the result of a real participation of citizens, by protecting social, religious, cultural and linguistic minorities.
Two topics have been specifically addressed:
1. enlargement of the EU towards eastern Europe
2. migration policies in Europe
1. Notwithstanding differnt opinions that have emerged with regards to the methodolgy to be adopted in order to tear down the "Schengen wall", the whole group highlighted two main issues:
1.1 EU has to modify the yardstick with regards to its enlargement towards other european countries; parameters are based too much on economics and not enough on the respect of human rights. A major attention should be given to human rights.
1.2 Also with regards to domestic EU countries policies, human rights support has to be revisited and fortifyed, so that effective protection can be offered to those social groups and vulnerable categories whose rights are eventually easily violated or can't be exercised in freedom and dignity.
1.3 European cultural heritage has to be effectively protected from the risks of general cultural standardization. Promotion of cultural exchange has to become a major social and political objective for the EU, acting on different levels; the educational aspect and the support to european citizens exchanges (not just from east to west but also vice versa) have been particularly highlighted. Those aspects can strengthen mutual knowledge.
2. EU policies on migratons and on the right to asylum should be based on:
2.1 Strict respect for the universality of fundamental human rights, without any sort of dangerous distinction between rights of citizens and right of migrants.
2.2 Combat the widespread idea of migrants as manpower or merchandise.
2.3 Specific protection measures for most vulnerable categories such as refugees, minors, women.
2.4 Refusal of any form of detention for asylum-seekers and any discriminatory form of detention for migrants based on different penal laws than those applied to citizens.
2.5 Implementation of migration policies providing with effective access to regular entry procedures into the EU; this would efficiently fight international trafficking and the consequent spread of clandestineness which is eventually fed by substantial unfeasibility of entry flows in all the EU countries;
2.6 Support to flexible measures such as "circular migration", where people can easily move to/stay in another european country for study, work, training reasons etc. This would help the process of integration of eastern european countries into the EU.
Topics such as migration, protection of human rights, and rewiev of the european citizenship idea urge EU institutions to take up democracy and participation. This process of transformation has to be advocated and facilitated by associations and civil society organisations working within and outside the EU.

Europe from below: working group Peace and Disarmament

14/04/2002 -  Anonymous User

Fight against nationalism and militarism. Conscientious objection. Civilian service

Sarajevo 2002, fra i ricordi e la speranza

12/04/2002 -  Luka Zanoni

Alcune impressioni sulla Sarajevo del 2002. I forti contrasti tra la depressione post bellica e le urla di gioia per Danis Tanovic vincitore dell'oscar, immagini di una città che cerca di guardare avanti.

Discorso del Presidente della Commissione Europea Romano Prodi

12/04/2002 -  Anonymous User

Per l'Europa, il ventesimo secolo è nato proprio qui. E sempre in questa città il ventesimo secolo si è concluso con la nostra offerta alla Bosnia Erzegovina di una prospettiva di integrazione nell'UE, di cui l'appello di oggi è il simbolo più elevato

L'impegno per un'Europa dal basso

12/04/2002 -  Michele Nardelli

Un commento di Michele Nardelli sull'evento di Sarajevo. Considerazioni stimolo per rafforzare la costruzione di un'Europa oltre i confini, nella convinzione che senza i Balcani non possiamo parlare d'Europa.