Un racconto epistolare di un viaggio nell'isola di Minosse, fatto con i bus di linea, ma anche a piedi e in bicicletta dialogando con le persone e con preziosi suggerimenti bibliografici
Il Capitolo 22 sulla politica regionale prevede che i paesi candidati allineino la propria legislazione nazionale con l’acquis relativo ai fondi strutturali e di coesione, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo economico, sociale e territoriale delle regioni più arretrate. Per l’attuazione della politica regionale si richiedono adeguate competenze amministrative necessarie per la programmazione e la gestione finanziaria degli strumenti ad essa connessi.
Concentrandosi sulla fase di programmazione della politica di coesione, OBCT insieme all’ISSiRFA-CNR sta realizzando due progetti per favorire la formazione e lo scambio di know-how ed esperienze con le autorità nazionali di quattro paesi balcanici candidati all’Unione europea.
Dopo la crisi finanziaria del 2008, l'UE ha introdotto un regime di Nuova Governance Economica che ha consentito interventi dell'UE in aree fino ad allora escluse dall'azione comunitaria, come la sanità. Il webinar esplora le implicazioni di questi interventi ed esamina aspetti cruciali per le prospettive della democrazia europea e dello stato sociale, come le politiche del lavoro e il ruolo dei movimenti sindacali
Organizzato dall’Università di Belgrado, OBC Transeuropa e dal Centro Studi di Politica Internazionale, la conferenza ha fornito una occasione per discutere con ricercatori, policy maker e rappresentanti della società civile del processo di integrazione europea della Serbia e dei Balcani occidentali analizzando in particolare il ruolo degli attori della società civile (ONG, organizzazioni locali, movimenti sociali, etc.) attivi in diversi ambiti, primo tra tutti quello ambientale.
L'evento, rivolto ad un pubblico di esperti, attivisti, e a tutta la cittadinanza, ha contribuito a promuovere i risultati di ricerca del progetto TraPoCo, concentrandosi in particolare sulla rotta balcanica per discutere della capacità della società civile europea di proporre narrazioni alternative sulle migrazioni e di costruire uno spazio politico di solidarietà. Organizzato da OBCT in collaborazione con l'Institute of International Relations (IRMO ) e Agitate!
Conferenza finale del progetto TraPoCo che nel corso di tre anni ha esplorato il ruolo delle mobilitazioni, della solidarietà e dell’azione collettiva transnazionale nel rafforzare la democrazia e lo spazio di diritti nell’UE e nei paesi membri attraverso alcuni casi studio (ambiente, migrazioni, diritti sociali e sindacali, spazio civico). L’evento è stata una occasione per condividere i risultati del Network con esponenti della società civile europea e decisori politici.
Il progetto intende identificare, analizzare e mettere in relazione tra loro quelle realtà dei Balcani occidentali impegnate nella difesa dell’ambiente e nella risposta agli effetti del cambiamento climatico, con un focus sul tema dell’inquinamento atmosferico nelle principali città balcaniche. La facilitazione verso il rafforzamento di una rete internazionale, attraverso lo scambio di pratiche e la capitalizzazione tra pari, rappresenta un’opportunità per garantire la sicurezza ambientale della regione, potenziando il ruolo delle realtà esistenti e permettendo loro di fare sistema. La ricerca-azione è realizzata da CeSPI e OBC Transeuropa e finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
La finalità del progetto è favorire comprensione del tema e scambi tra attori, italiani e della regione, per arginare il problema della fuga di capitale umano nei Balcani e garantire maggiore dialogo e sicurezza. In particolare il progetto affronta il problema della scarsa occupazione giovanile nei Balcani Occidentali. Ciò causa perdita di capitale umano e aumenta il rischio che giovani inoccupati cadano in forme di radicalizzazione e violento estremismo. Il progetto è svolto da CeSPI e OBC Transeuropa e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Il progetto intende investigare le dinamiche identitarie e culturali della storia più recente e l’attuale status culturale ed il ruolo economico delle comunità di italiani in aree di insediamento meno note dell’Europa sudorientale quali Slavonia e Moslavina (Croazia), Bosnia Erzegovina, Montenegro e Romania, con uno sguardo particolare al ruolo delle donne e nel quadro degli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs). Il progetto è coordinato dall’Istituto sui Diritti delle Minoranze di Eurac Research e realizzato con il contributo dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ai sensi dell’art. 23 – bis del DPR 18/1967. Il partenariato vede coinvolte, oltre a Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, le associazioni Bellunesi nel Mondo e Trentini nel Mondo.
Da anni nell’est dell’Ucraina si combatte un conflitto, nel cuore dell’Europa. In queste settimane la situazione è degenerata sino alla drammatica invasione delle truppe di Mosca del territorio ucraino. In questo dossier le voci di chi si attiva contro la guerra; le analisi su quanto sta accadendo; gli sguardi dagli altri paesi dell’area e l’attualità
La politica migratoria dell'Unione europea si è rivelata spesso brutale nell'ultimo decennio: respingimenti, ostacoli, accordi con governi e organizzazioni violente, inefficienze e ritardi. L'afflusso dei profughi ucraini in fuga dalla guerra potrebbe portare alcune novità – ma anche far emergere nuove discriminazioni. Ne parliamo con Rossella Vignola