Lo studio aggiorna lo sguardo al ruolo della società civile rispetto all'avanzare del percorso di integrazione europea dei Balcani, anche alla luce dei risultati e delle opportunità avviate attraverso il Processo di Berlino. La ricerca si concentra sul settore delle politiche ambientali, le quali offrono uno spazio di azione privilegiato per la società civile e facilitano la crescita di relazioni transnazionali tra paesi membri e candidati all’adesione.
Negli ultimi anni, la comunità accademica internazionale e locale ha preso attivamente parte ai dibattiti sulla riforma costituzionale in Bosnia Erzegovina (BiH), condividendo conoscenze e consigli. Tuttavia, in Bosnia Erzegovina il dibattito pubblico sull'impatto del processo di integrazione europea sulla Costituzione è ancora limitato. Il Parere della Commissione europea sulla domanda di adesione della BiH e il venticinquesimo anniversario della firma degli Accordi di pace di Dayton hanno riportato alla ribalta la questione costituzionale. In questo contesto, la promozione di un dibattito accademico libero tra gli studiosi di tutto il paese, e della cultura del dialogo, del rispetto e della cooperazione è un elemento fondamentale per contribuire al dibattito pubblico, stimolandolo con saperi accademici relativi alle questioni di primaria importanza per l'agenda politica. In questa sezione OBC Transeuropa pubblicherà - in italiano, bhs e inglese - articoli e paper prodotti dalla rete di studiosi "Bosnia Erzegovina, la Costituzione e l'adesione all'UE. Una piattaforma accademica per discutere delle opzioni".
Dal 22 al 26 novembre si svolge a Roma l'EU-Balkan Youth Forum. Un evento dedicato ai giovani dei paesi dell'Unione europea e dei Balcani Occidentali, per discutere insieme proposte per il futuro dell’Europa e l’integrazione dei Balcani nell’UE.
La politica di coesione è da decenni uno dei principali strumenti usati dall’Unione europea per promuovere la crescita economica e rendere più omogeneo il grado di sviluppo di tutti i territori che la compongono, stimolando in particolare le regioni più arretrate o depresse. I fondi che vi sono allocati rappresentano quasi un terzo del bilancio dell’Ue (372 miliardi per il periodo 2021-2027). I territori dove queste risorse vengono investite presentano spesso molte fragilità, ma questo non significa che non siano ricchi di opportunità. Tutt’altro. Grazie al progetto Work4Future avremo l’occasione di esplorare e raccontare dal basso questi territori e le sfide che affrontano in tutti i paesi Ue dell’Europa sud-orientale, dalle valli della Slovenia alle isole della Grecia, guardando in particolare all’impatto della politica di coesione sulle opportunità lavorative.
Il progetto DJAS (Sfera pubblica digitale: il giornalismo nell’era della sorveglianza) esplora l’impatto della società della sorveglianza sul giornalismo italiano. Attraverso un percorso che coinvolga istituzioni, enti e organizzazioni professionali, fino al pubblico stesso, DJAS intende stimolare la comunità giornalistica a una riflessione sui cambiamenti che la società della sorveglianza sta introducendo.
Il progetto è finanziato dal programma di ricerca europeo Horizon 2020 e da Open Society Institute in cooperazione con OSIFE/Open Society Foundations.
Il progetto, co-finanziato da InCE - Iniziativa Centro Europea e dalla Regione Friuli Venezia Giulia approfondisce il ruolo della società civile e delle organizzazioni giovanili nel processo di allargamento dell’UE ai Balcani Occidentali analizzando gli sviluppi a partire dal Forum di Trieste del 2017 organizzato all’interno della cornice del Processo di Berlino. Il progetto è condotto in partenariato da OBC Transeuropa e CeSPI