Pristina chiede alla Francia di liberare l'ex premier Ramush Haradinaj, detenuto a causa di una richiesta di estradizione serba per crimini di guerra e minaccia l'interruzione del dialogo con Belgrado. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [12 marzo 2017]
“Liberate Ramush Haradinaj o interromperemo ogni trattativa con la Serbia nel dialogo per la normalizzazione dei rapporti reciproci”. Questo il messaggio inviato nei giorni scorsi dal parlamento di Pristina alle autorità francesi, con una risoluzione voluta dal partito dell'ex premier kosovaro ed approvata a larga maggioranza giovedì scorso.
Haradinaj è stato fermato il 4 gennaio in Francia in seguito ad un mandato di cattura per crimini di guerra emesso nel 2004 dalla procura serba, che lo accusa per fatti che risalgono al conflitto armato del 1999: da allora i giudici francesi hanno rinviato due volte la decisione sul caso che dovrebbe arrivare il prossimo 6 aprile.
L'ex premier ed ex comandante militare dell'UCK, l'Esercito di Liberazione del Kosovo, è stato già giudicato per crimini di guerra dal Tribunale per l'ex Jugoslavia dell'Aja, in un tormentato processo – segnato da gravi falle nel sistema di protezione dei testimoni – che vide una parziale ripetizione, ma che terminò con l'assoluzione piena di Haradinaj nel 2012.
La procura serba sostiene però di aver raccolto prove relative a crimini diversi da quelli già esaminati all'Aja e chiede che Haradinaj venga quindi estradato per essere giudicato da un tribunale serbo.
La vicenda di Haradinaj rischia di inasprire ulteriormente i delicati rapporti tra Kosovo e Serbia, che dopo un periodo di effettiva normalizzazione, seguito alla firma degli Accordi di Bruxelles nel 2013, negli ultimi mesi sono tornati ad essere improntati alla sfiducia ed una retorica sempre più conflittuale.
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