Il parlamento di Atene ha approvato domenica la legge finanziaria per il 2014. Il provvedimento, ancora una volta sotto il segno dell'austerità, prevede nuovi tagli per quasi 3 miliardi di euro. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [9 dicembre 2013]
E' passata domenica con 153 voti su 300, la nuova legge finanziaria approvata dal parlamento greco. A votare a favore del provvedimento i due partiti partner di governo, Nuova democrazia del premier Antonis Samaras e il Partito socialista greco (PASOK).
La strategia di Atene insiste sulla strada dell'austerità, con tagli previsti per 2,9 miliardi di euro soprattutto a previdenza sociale e sanità. Tagli accompagnati da nuove privatizzazioni, che dovrebbero portare nelle malandate casse dello stato ellenico 3,5 miliardi di euro.
Per l'esecutivo, il prossimo anno il debito greco dovrebbe rimanere stabile al 175% del Prodotto interno lordo. Per la prima volta dal 2008 Atene vede poi la possibilità di una leggera crescita dell'economia, pronosticata allo 0,6%.
Il voto di domenica è arrivato dopo una discussione parlamentare ricca di polemiche. Per Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale (SYRIZA) oggi prima forza dell'opposizione, la nuova finanziaria di austerità “è un ennesimo passo sulla strada della distruzione della Grecia”. Per Tsipras la cancellazione del debito resta l'unica chance per salvare il paese.
Il premier Samaras ha invece accusato Tsipras di voler sabotare i tentativi del governo per rilanciare l'economia. “Per la prima volta da anni, non dovremo chiedere prestiti”, ha dichiarato il primo ministro, aggiungendo poi che anche la disoccupazione dovrebbe calare nel 2014.
Approvato il budget, si aspetta ora l'ok da parte dei creditori internazionali: ma il via libera è tutt'altro che scontato. I rappresentanti della “troika”, UE, BCE ed FMI hanno lasciato Atene il mese scorso dopo il mancato accordo sulle riforme strutturali per il 2014. E il ritorno della missione in Grecia non avverrà almeno fino al prossimo gennaio.