Oggi a Sarajevo prima seduta comune dei governi di Serbia e Bosnia Erzegovina. Al centro dei colloqui collaborazione economica e la questione delle persone scomparse durante il conflitto degli anni '90. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [4 novembre 2015]
Per la prima volta i governi di Serbia e Bosnia Erzegovina si riuniscono in seduta comune a Sarajevo. L'incontro, cominciato ieri sera, prosegue oggi sotto la direzione di Denis Zvizdić, presidente di turno del consiglio dei ministri bosniaco e del premier serbo Aleksandar Vučić.
Al centro delle discussioni sviluppo delle relazioni economiche e la questione ancora irrisolta delle persone scomparse durante il conflitto degli anni '90. Al termine della riunione, è prevista la firma di quattro accordi. Una delle intese riguarda proprio il rilancio della collaborazione tra Belgrado e Sarajevo per dare finalmente risposta alle famiglie che, vent'anni dopo la fine delle ostilità, ancora non conoscono il destino dei propri cari, svaniti durante la guerra degli anni '90.
Sul fronte economico, i colloqui riguardano il campo delle telecomunicazioni, ma anche il miglioramento delle infrastrutture che collegano Bosnia Erzegovina e Serbia. Tra queste, il previsto riammodernamento della linea ferroviaria Belgrado-Sarajevo, un nuovo collegamento stradale tra la Bosnia le città serbe di Šabac e Novi Sad e la costruzione di una linea dell'alta tensione tra Bratunac e Ljubovija.
Intese anche in campo culturale ed ambientale, con l'accordo sulla protezione del celeberrimo ponte ottomano sulla Drina - nei pressi di Višegrad - e quello sulla salvaguardia di ambiente e sviluppo sostenibile.
La seduta comune di oggi era stata annunciata nel luglio scorso, durante la discussa visita di Vučić a Srebrenica: visita sfociata nell'aggressione al premier serbo da parte della folla riunita per commemorare i vent'anni dal genocidio qui perpetrato nel 1995 dalla truppe serbo-bosniache.
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