La “variante indiana” sta provocando una nuova ondata di contagi da coronavirus in Russia, con epicentro nella capitale Mosca. La situazione ha spinto le autorità a ordinare una controversa campagna di vaccinazioni obbligatorie. Francesco Martino(OBCT) per il GR di Radio Capodistria [19 giugno 2021]
Un nuovo rapido aumento dei casi di Covid-19, che negli ultimi giorni ha sfiorato i 10mila contagi al giorno: la capitale russa Mosca è il vero e proprio epicentro di una nuova ondata provocata dalla cosiddetta “variante indiana” o “variante delta”, che è stata riscontrata nel 90% dei nuovi contagiati.
La situazione ha spinto le autorità cittadine a misure di emergenza: nei prossimi giorni i posti letto riservati ai casi di coronavirus saranno aumentati dagli attuali 17mila a 24mila, e molte delle misure di contenimento dell'epidemia verranno reintrodotte in città per limitare il contagio.
La nuova ondata colpisce nonostante la Russia sia stato il primo paese ad approvare un vaccino, lo Sputnik V. Al momento, però, solo 19 dei circa 146 milioni di cittadini russi hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Un tasso dovuto soprattutto al forte scetticismo: secondo i sondaggi, più del 30% dei russi ha infatti dichiarato che non intende vaccinarsi in nessun caso.
Per correre ai ripari, mercoledì scorso il sindaco Sergei Sobyanin ha annunciato che a Mosca verrà lanciata una campagna di vaccinazioni obbligatorie per i lavoratori dei servizi a contatto con il pubblico. Aziende e compagnie che lavorano nel campo del turismo, dell'istruzione, della sanità e dell'intrattenimento dovranno vaccinare entro metà agosto almeno il 60% del proprio personale per continuare ad operare.
Secondo quanto annunciato dal Cremlino però la campagna di vaccinazioni forzate, almeno per il momento, non verrà estesa anche al resto del paese.
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