Istanbul - Pixabay

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Aperto oggi a Bruxelles il capitolo 22 del processo negoziale tra Unione europea e Turchia, quello dedicato alla politica regionale. La decisione segna il tentativo di rivitalizzare il processo di integrazione europea di Ankara, segnato da reciproche incomprensioni. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [5 novembre 2013]

 

Dopo tre anni e mezzo di stop, Turchia ed Unione europea hanno aperto oggi un nuovo capitolo nei negoziati di accesso di Ankara all'UE. Nella conferenza intergovernativa tenuta oggi a Bruxelles, la delegazione turca e quella comunitaria hanno aperto ufficialmente il capitolo 22, dedicato alla politica regionale e al coordinamento degli strumenti strutturali.

L'accordo tra i paesi dell'Unione di aprire il nuovo capitolo negoziale era in realtà arrivato già lo scorso giugno. In seguito all'ondata di proteste anti-governative che hanno scosso la Turchia nei mesi scorsi, scatenate dalla resistenza alla parziale distruzione del parco Gezi ad Istanbul, l'UE aveva però deciso di ritardare la nuova apertura negoziale, soprattutto in considerazione del pugno duro mostrato ai manifestanti dal governo del premier islamico-moderato Recep Tayyp Erdoğan.

Il nuovo capitolo rappresenta un tentativo di ridare fiato al difficile e complesso negoziato con la Turchia, uno sforzo segnalato nelle settimane scorse dal giudizio positivo dato da Bruxelles al “pacchetto di riforme democratiche” recentemente lanciato da Erdoğan.

Commentando a caldo, il ministero degli Esteri di Ankara ha parlato di “passo nella giusta direzione”, chiedendo poi che “gli ostacoli politici posti al percorso di avvicinamento della Turchia all'UE vengano immediatamente rimossi”. Da parte sua, il commissario per l'Allargamento Štefan Füle ha espresso soddisfazione, insistendo però per “un maggiore impegno europeo nei confronti della Turchia”, definita “un'importante partner per l'UE”

Con quello inaugurato oggi a Bruxelles, diventano 14 i capitoli aperti con la Turchia, paese candidato dal 2005. Il processo negoziale con Ankara è però rallentato dalla disputa territoriale tra la Turchia e Cipro, ma anche dall'esplicita opposizione di paesi come Francia e Germania alla piena membership turca.

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