ESVEI si propone di affrontare questioni strutturali che da qualche anno aumentano la vulnerabilità dei processi democratici alle interferenze esterne, prendendo l'Italia come caso di studio.
Il progetto mira ad aumentare la consapevolezza, ad avviare dibattiti di policy e fornire raccomandazioni in tre settori che sono fondamentali per i processi democratici nelle società moderne, ma che, a causa di regolamenti e pratiche inadeguate, espongono inutilmente tali processi ad intromissioni:
social media e disinformazione;
trasparenza di finanziamenti e attività di lobby;
cybersecurity
Approfondimenti
PROPAGANDA Quanto costa conquistare gli elettori su Facebook
Lorenzo Ferrari, Ornaldo Gjergji | 17/6/2019Nella campagna per le elezioni europee di maggio, i partiti e le istituzioni europee hanno speso più di 23 milioni di euro in post a pagamento. I dati pubblicati da Facebook permettono di vedere quanto è stato speso nei diversi paesi - sud-est Europa compreso - e chi ha investito di più
INTERVISTA Elezioni e agenda pubblica: storia di una sinergia mediale
Fazıla Mat | 5/6/2019Le piattaforme social e i media tradizionali hanno un peso paritario nel determinare l'agenda pubblica ed elettorale, agendo spesso in maniera sinergica. Ce lo spiega Sara Bentivegna, professoressa ordinaria di Teorie della Comunicazione e dei Media Digitali e Comunicazione Politica all’Università La Sapienza di Roma
INTERVISTA La legittimità delle elezioni nell'era del dominio digitale
Sofia Verza | 24/5/2019Damian Tambini, docente presso la London School of Economics, presenta le sfide poste dal digitale alla legittimità delle elezioni. Trasparenza, correttezza e monitoraggio delle elezioni nell'era del "capitalismo della sorveglianza". Un'intervista
Le elezioni ai tempi dei social media, gli interventi dei relatori
Chiara Sighele, Rossella Vignola | 24/5/2019Pubblichiamo il resoconto dettagliato degli interventi dei relatori al policy workshop "Le elezioni ai tempi dei social media. Elezioni europee, disinformazione, micro-targeting: che fare?", che si è svolto lo scorso 14 maggio a Roma, nell'ambito del progetto ESVEI promosso da OBC Transeuropa / CCI
Serve una legge per la propaganda politica online
Redazione | 24/5/2019Un gruppo di esperti si è riunito per discutere di alcuni aspetti problematici degli spazi informativi online e formulare proposte concrete ai decisori politici. In Italia un preoccupante vuoto normativo, che danneggia innanzitutto i cittadini
Se la giustizia sull’informazione online diventa privata, abbiamo perso tutti
Guido Scorza* | 16/5/2019Il sistema informativo è uno dei punti più complessi e delicati di una democrazia. L'unico rimedio reale alla disinformazione sono l'educazione allo spirito critico e la ridiscussione del sistema mediatico. Il commento di Guido Scorza
Le condizioni necessarie per un futuro digitale plurale: interoperabilità, trasparenza e controllo sui dati
Giorgio Comai | 13/5/2019Una riflessione sulle condizioni necessarie per essere non solo “utenti”, ma anche “cittadini” degli spazi digitali in cui viviamo: titolari di diritti, proprietari dei propri dati personali, liberi di scegliere quali servizi utilizzare, a quali fornitori rivolgersi, e liberi di sapere quali sono i criteri che determinano cosa appare sui nostri schermi
ESVEI E se Facebook fosse una no profit?
Niccolò Caranti | 13/5/2019Il problema di fondo dietro alla disinformazione è il modello di business di internet. Proviamo a immaginarne uno diverso in cui Facebook e Google sono no profit
La disinformazione, i giganti e le nostre abilità critiche
Fazıla Mat | 16/4/2019La disinformazione online è un fenomeno complesso che può diventare estremamente dannoso per la società. Di fronte al potere dei colossi tecnologici, a politiche di breve respiro e ad implicazioni per la libertà di espressione è evidente l’importanza di promuovere il pensiero critico, l’alfabetizzazione mediatica e la riflessione su questi temi in tutte le fasce d'età
ANALISI Andare oltre le promesse di Zuckerberg nelle pubblicità on line
Giorgio Comai | 3/4/2019Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha chiesto maggiori regolamentazioni per internet. Ben oltre queste proposte, serve un archivio pubblico e indipendente di tutta la pubblicità online, non solo in tempo di elezioni
ESVEI Italia: regole, comunicazione politica e campagne elettorali
Sofia Verza | 27/2/2019E' stata l'entrata in politica di Silvio Berlusconi negli anni '90 e il suo uso esteso di pubblicità politica in TV, a stimolare in Italia una regolamentazione della comunicazione politica nei media. Due decenni dopo, c'è urgente necessità di aggiornarla all'era digitale
ESVEI Vulnerabilità delle democrazie occidentali: Russia o meno, ci sono
Giorgio Comai | 15/2/2019Campagne di disinformazione, pratiche discutibili sui social media, finanziamento occulto di campagne politiche e gruppi di lobby, hacking e fughe di notizie a orologeria. Le nostre democrazie sono fragili. È tempo di concentrarsi su nuove politiche e pratiche che possano mitigare questi rischi
Elezioni europee, la democrazia vulnerabile | |
Le elezioni europee ai tempi dei social media |
Roma, 14 maggio 2019: Le elezioni ai tempi dei social media. Elezioni europee, disinformazione, micro-targeting: che fare? Policy workshop organizzato da OBC Transeuropa/CCI, in collaborazione con CILD, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili
Video interviste della conferenza:
La disinformazione è tra le questioni più pressanti del nostro tempo. A questo tema OBCT ha dedicato un dossier di approfondimento partendo dai materiali presenti sul Resource Centre on Press and Media Freedom in Europe
Propaganda politica online: cosa accade in Europa
Una panoramica sulla situazione in Europa attraverso una serie di approfondimenti realizzati nell’ambito del progetto European Data Journalism Network
Propaganda social, speso oltre mezzo milione per le europee | Openpolis
Come i partiti cercano il favore degli elettori online | Spiegel Online
Quanto hanno speso su Facebook le istituzioni e i partiti europei | OBC Transeuropa
La propaganda politica su Facebook nel Sud-Est Europa | OBC Transeuropa
Trasparenza su Facebook: perché la pubblicità politica resta difficile da analizzare | Journalism++
Facebook è il principale strumento di propaganda dei partiti | VoxEurop
Crollo ponte Morandi, per alcuni dei video più consigliati su YouTube è stato un attentato https://t.co/WLTsk7x6iM #PonteMorandi #Genova @SkyTG24
— nicola bruno (@nicolabruno) 20 novembre 2018
Forse una delle posizioni governative più nette, rispetto all'arco di alleati Usa che sulla vicenda #Huawei o si sono schierati apertamente con Washington, o hanno iniziato a introdurre cautele/revisioni nel loro rapporto con la telco https://t.co/8V9cMKKbGj
— Carola Frediani (@carolafrediani) 7 febbraio 2019
L'autorità per la competizione tedesca ha colpito Facebook sulle pratiche scorrette, favorite dalla sua posizione dominante, nel raccogliere e unire senza un consenso legittimo e concreto i dati provenienti da WA/IG e siti al di fuori di FB. [Thread con alcuni passaggi] https://t.co/5XMBUqw7GQ
— Riccardo Coluccini [boter] (@ORARiccardo) 7 febbraio 2019
E finalmente ci siamo.
— W. Quattrociocchi (@Walter4C) 23 novembre 2018
E' uscito il Report che abbiamo fatto in collaborazione con Agcom sullo stato del sistema informativo sulle piattaforme digitali. Presto anche in inglese. Dati e poche chiacchiere.https://t.co/kYjRdcFtO6 pic.twitter.com/5Qddv2Y22i
Even as knowledge of social media’s unintended consequences spreads, the surveillance-based economic system underlying them is constantly expanding, and users may not fully understand the choices that they are making, argues @RonDeibert in Power 3.0: https://t.co/X8m8VXNYhL
— Shanthi Kalathil (@ShanthiKalathil) 8 febbraio 2019
“It’s cheaper to open an internet troll farm than to build tanks and invest in sustainable economic growth. And if the Russians can cause so much damage with so little, others who see the United States as an enemy are sure to follow suit.”
— Julia Davis (@JuliaDavisNews) 29 gennaio 2019
By @apolyakova https://t.co/POXleGsO0U
How are governments responding to social medial manipulation? ComProp researchers @sbradshaww, @lmneudert, @pnhoward have completed an analysis of recent legal and regulatory interventions.
— ComProp Research (@polbots) 21 gennaio 2019
Read it on @STRATCOMCOE: https://t.co/MTvKVXtWSl pic.twitter.com/1xcJiObO5I
1/We still don’t have the data to untangle the causal role of news publishers, social media platforms, the economic incentives around clickbait, media literacy, education, policy, among myriad other possible factors. What is their relative importance? #causalinference #fatml https://t.co/AL1hwwpXZn
— Dimitra (Mimie) Liotsiou (@mimieliotsiou) 16 novembre 2018
"Before they destroy political speech".
— Fabio Chiusi (@fabiochiusi) December 4, 2018
I mean: seriously?
Chatbots? https://t.co/D8CnlbDbYy
It’s instructive that by far the most common excuse people give for why they’re still on Facebook is “they’re holding my friends and family hostage”. It’s not “I think they’ll get better” or “actually, Facebook is great”. It’s “they’re making me choose between people and ethics”.
— DHH (@dhh) 30 gennaio 2019
They are of course mimicking the language used by many democratic governments these days. Not good. https://t.co/iBlG23Iih3
— Rebecca MacKinnon (@rmack) 10 gennaio 2019
This @Independent headline saying Facebook spending won the Brexit referendum for Leave is based on a badly flawed analysis and should not be taken seriously. A short thread on why 1/n https://t.co/wjCpwV50af
— Frederik Hjorth (@fghjorth) 6 dicembre 2018
NYT series about Moscow’s plot to ‘tear West apart’ is a jewel of psychological projection https://t.co/oJBuAh2Fw4 pic.twitter.com/khlGrRoMoY
— RT (@RT_com) 16 novembre 2018
#Russia's state TV:
— Julia Davis (@JuliaDavisNews) 28 dicembre 2018
Panelist points out that the leading countries of the world are now headed by the politicians with nationalist leanings, mentions Trump.
With sarcastic satisfaction, state TV host Evgeny Popov adds:
"Putin installed them. It's all thanks to our interference." pic.twitter.com/kkE19HiXev
So I was invited to speak at Google about "the elite charade of changing the world."
— Anand Giridharadas (@AnandWrites) 20 ottobre 2018
I decided to bring up the topic no one wanted to discuss: Google being a monopoly that may need to be broken up.
That's when it got awkward.https://t.co/8mClIEJMVB pic.twitter.com/ultc021V0f
Here is a quantitative study showing that "Fake News" likely has less impact on voting than once expected, and that we should be more wary of "elite misinformation".
— Alex Stamos (@alexstamos) February 7, 2019
I'm sure this will get as much coverage in the NY Times and WaPo as all the non-quantitative OpEds they've run. https://t.co/qWY0f4arLA
Il progetto ESVEI è co-finanziato da Open Society Institute in cooperazione con OSIFE/Open Society Foundations. La responsabilità dei contenuti di questa pubblicazione è esclusivamente di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.