A inizio giugno “Continuiamo il cambiamento” e GERB, acerrimi avversari fino a ieri, hanno raggiunto un accordo per dare un nuovo governo alla Bulgaria, in nome della stabilità e del corso pro-occidentale del paese. Un compromesso destinato a durare?
Negli ultimi mesi il primo ministro georgiano Irakli Garibashvili ha compiuto una serie di esternazioni provocatorie che hanno alzato il livello di tensione sia interno al paese che nei confronti dei partner occidentali
Le elezioni amministrative del 14 maggio scorso hanno dominato il dibattito pubblico albanese negli ultimi tre mesi. La vittoria dei socialisti era in parte prevedibile, di fronte alle torbide acque in cui naviga l’opposizione. Ora rimangono da valutare le conseguenze di tale concentrazione di potere in un partito
L’ingresso nell'area Schengen, l’adozione dell’euro, sostituzioni di ministri e scontro aperto tra presidente e capo del governo. Senza dimenticare gli abusi della polizia croata, ormai ben documentati, nei confronti dei migranti. Il primo trimestre del nuovo anno in Croazia tra luci ed ombre
Dall’inizio dell’anno la Georgia può essere definita come un paese interrotto: interruzione dei processi politici interni, interruzione dei negoziati per la pace seguiti alla guerra del 2008, e richiesta di interruzione della carcerazione dell’ex presidente Saakashvili
Ad un anno dall'invasione russa, l’Ucraina è cambiata politicamente e socialmente, ma anche militarmente. Negli ultimi mesi si è consolidata la volontà di USA e UE di continuare a sostenere il paese. Compaiono però i segnali di crisi interna sul versante dell’arruolamento militare, e qualche crepa e frattura anche in ambito politico
Si sperava che il 2022 fosse l’anno della pace tra Armenia e Azerbaijan, dopo la guerra in Nagorno Karabakh del 2020. Lo scorso dicembre però i negoziati hanno subito una brusca battuta di arresto
Nell’anno delle elezioni generali la Bosnia Erzegovina ha visto prima una serie di attacchi informatici alle istituzioni centrali, poi la tornata elettorale con tanto di modifica in corsa della legge elettorale attuata dall’Alto rappresentante e infine una grossa indagine sulla criminalità organizzata che coinvolge alti funzionari
Crisi costruite ad arte per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da situazioni critiche, continuo tergiversare sulle decisioni importanti, compresa un’estenuante attesa per la formazione del nuovo esecutivo. È questa la Serbia di Aleksandar Vučić