Lo stallo politico in Serbia si ripercuote inevitabilmente sulla promulgazione delle leggi. Tra le varie anche quella sui media. L'Associazione dei media elettronici indipendenti sollecita le istituzioni a darsi da fare.
Con la nuova formazione di governo cambiano anche alcune regole sull'attività dei media locali. Secondo le nuove disposizioni i politici perderanno il controllo diretto sui media.
Dejan Anastasijevic e Jovan Dulovic hanno deciso di testimoniare all'Aja contro il regime di Milosevic. Ora subiscono intimidazioni a volte da parte degli stessi colleghi. Alcune associazioni di giornalisti denunciano il clima che si è venuto a creare.
Il 9 ottobre si è tenuto presso il Media Centar di Belgrado il primo duello televisivo della storia della politica serba. Una cosa impensabile prima d'ora. Riportiamo la cronaca della sfida verbale tra i due candidati.
I conflitti e le divisioni politiche del paese si riflettono sull'assegnazione dei posti nei media statali. Giornalisti dimissionari e proteste con interruzione delle trasmissioni, contro le nuove modifiche di legge.
Il 20 agosto scorso in Macedonia sono inziate le trasmisisoni del nuovo canale multietnico. Molte le pressioni politiche e i dissensi critici. Il nostro corrispondente da Skopje ci offre una critica degli intenti di questa nuova operazione.
Mimmo Lombezzi è stato il primo giornalista italiano insieme a quelli del Tg1 ad entrare a Jenin, il campo profughi palestinese diventato tristemente famoso dopo l'operazione "muro di difesa" dell'esercito israeliano. E ci ha raccontato cosa ha visto.
Due dei maggiori quotidiani della Macedonia saranno in un futuro non così lontano privatizzati. In lizza sloveni, tedeschi e Rupert Murdoch. Intanto l'ufficio macedone di un'agenzia stampa di Taiwan denuncia discriminazioni da parte dell'Ambasciata greca.
Continuano i processi all'Aja. In quello contro Milomir Stakic, accusato di genocidio ed altri crimini commessi nella zona di Prijedor, un testimone afferma: le onde radio uccidevano.
I media in Albania, un settore ancora in completa trasformazione. Llazar Semini, corrispondente da Tirana dell'Osservatorio, ce ne delinea un interessante panorama.
Non solo in Italia i media sono al centro del dibattito politico. Avviene anche in Montenegro dove liberali ed "Insieme per la Jugoslavia" si coalizzano ed approvano numerosi emendamenti alla nuova legge sui media.
Il Consiglio macedone sulle frequenze ha proposto i candidati alle nuove frequenze radio-televisive. I media vicino al partito di governo VMRO-DPMNE favoriti su tutti.
Una serata organizzata dall'Osservatorio sui Balcani in collaborazione con IDP. L'appuntamento è per martedì 25 giugno a Milano, Circolo della Stampa (Palazzo Serbelloni, Sala Seconda, Corso Venezia 16), alle ore 21.00.
Che opinione ha il pubblico montenegrino dei quotidiani e delle riviste che legge? Una ricerca a cura dell'Istituto per i mezzi di comunicazione di massa.
Intervista con Grujica Spasovic, caporedattore e responsabile del quotidiano belgradese 'Danas', dopo l'assegnazione del premio internazionale 'Pioniere dei media liberi'.
Si conclude in questi giorni un progetto di formazione giornalistica avviato dall'ADL di Zavidovici nell'aprile del 2001. Scopo: avvicinare i ragazzi di due comunità contrapposte e far sviluppare loro uno sguardo critico sul mondo dell'informazione.
Circa 43mila uomini della Nato in Kosovo non sono in grado di sorvegliare o chiudere i confini del territorio che hanno occupato e che avrebbero il compito di controllare. Capita così che l'UCK - ufficialmente sciolta nel settembre 1999 - continui a combattere, sia nella Serbia meridionale, sia in Macedonia. Chi li sta aiutando?Jan Oberg, Direttore della Transnational Foundation for Peace and Future Research, si chiede anche a cosa è dovuto il silenzio della stampa su questi temi: "se fosse fallita nello stesso modo una missione ONU, centinaia di giornalisti, esperti e commentatori avrebbero ripetuto il coro anti-ONU degli anni '90: l'ONU è incompetente, burocratica ... Abbiamo bisogno di più muscoli!" Ora che sono la NATO ed i mercenari americani ad avere fallito tutti tacciono, mentre un ex analista della CIA getta luce su come i servizi americani condizionano la stampa e le organizzazioni umanitarie.
Pubblichiamo la versione online del testo scritto da Luka Zanoni come contributo al Rapporto annuale sulla libertà di informazione, che quest'anno ha avuto come tema l'informazione nelle repubbliche della ex Jugoslavia.
Lo dice la presidentessa dell'Associazione dei giornalisti indipendenti della Serbia, denunciando la drammatica situazione in cui si trovano i media in Serbia, ancora in attesa di una legge adeguata.
Pubblichiamo l'articolo che il nostro corrispondente dalla Macedonia, Dejan Georgievski, ha scritto come contributo al Rapporto dell'Osservatorio internazionale sulla libertà di informazione.
Per il mese di maggio il canale pubblico PBS trasmetterà un telegiornale che potrà essere visto su tutto il territorio nazionale. Un segnale positivo in un paese nel quale, anche i telegiornali, in passato, non sono stati esenti da derive nazionaliste.
Anche in Croazia clima "bollente" in merito a nomine televisive. Le dichiarazioni della neonominata direttrice Jasna Ulaga-Valic non aiutano a stemperare la situazione. "Voglio che i colleghi che lavoravano durante la guerra tornino a collaborare con noi"
I giornali bosniaci riportano oggi le reazioni ad un servizio del TG3 di lunedì scorso. Smentendo l'esistenza di un campo di Al Qaida presso il lago di Jablanica: "è solo un campeggio per bambini". I rischi di un'informazione superficiale.
Il ministro degli esteri Svilanovic denuncia il ritorno di un linguaggio nazionalista. "Come se ci fossimo dimenticati a cosa ha portato in questi anni l'odio nei confronti della altre nazionalità". Sotto accusa il silenzio di Dindic e Kostunica.