"10 anni di Dayton e oltre": una associazione si interroga sull'intervento della comunità internazionale in BiH e propone una conferenza per riflettere sulle lezioni (non) imparate
L'Europa mette in guardia il vincitore delle elezioni dal coalizzarsi con la estrema destra. Il presidente dell'Istria dichiara che se l'Hdz continuerà la politica centralista dei tempi di Tudjman voteranno per l'autonomia dalla Croazia.
La consegna di Ratko Mladić al Tribunale dell'Aia per i crimini di guerra è il maggior problema internazionale che il nuovo governo serbo avrà in eredità dai suoi predecessori.
Le dimissioni del ministro degli interni avvengono in un momento delicato per la scena politica e giudiziaria della repubblica montenegrina. Forse proprio il desiderio di non essere coinvolto in nuovi scandali ha portato il ministro alle dimissioni
In testa l'Hdz. Il nuovo primo ministro della Croazia potrebbe essere Ivo Sanader. Secondo le proiezioni alla coalizione di centro sinistra andrebbero solo 63 seggi.
I risultati sono chiari. Dopo quattro anni, la Croazia ritorna al punto di partenza. La timidezza della propria politica e la litigiosità interna tra le ragioni della sconfitta di Racan. L'Europa il banco di prova della nuova coalizione.
I leaders dei due maggiori partiti si sono confrontati in Tv a tre giorni dalle elezioni. Per i media è risultato più rassicurante Racan, ma per i sondaggi l'Hdz è ancora più forte. Sempre più difficile per gli elettori cogliere le differenze tra i due.
Per ottenere un documento da viaggio UNMIK la trafila è incredibilmente complicata e spesso termina con l'insuccesso. E per risalire all'identità dei richiedenti l'amministrazione internazionale esige documenti di identità emessi dalle autorità serbe.
I cattivi risultati in ambito economico hanno spinto il premier macedone Branko Crvenkovski a sostituire i ministri che guidavano l'economia e a riconoscere il fallimento di alcune delle proprie strategie di sviluppo.
Il presidente dell'Unione di Serbia e Montenegro prosegue nella serie di scuse per il male commesso durante la guerra degli anni '90, dopo la Croazia e la Bosnia ora è il momento della comprensione in casa
Governo e opposizione ostentano toni concilianti sulla questione dei profughi, interessati a corteggiare la comunità internazionale nella imminenza delle elezioni. Per i Serbi 16 secondi a testa per votare.
Secondo i sondaggi, il voto di domenica prossima non permetterà né alla destra (Hdz) né alla sinistra (Sdp) di governare da soli. Il Partito Croato dei Contadini (Hss) è pronto a coalizzarsi con entrambi gli schieramenti. Chi offre di più?
Nonostante il candidato ultranazionalista abbia ottenuto il maggior numero di voti alle presidenziali e nonostante sia atteso il suo buon risultato anche nelle elezioni politiche di dicembre, non c'è pericolo di un ritorno al regime di Milošević.
Il presidente della Unione Serbia e Montenegro dichiara a Sarajevo che i popoli non possono essere considerati responsabili per il male commesso dai singoli, ma presenta le scuse per le sofferenze subite dai Bosniaci.
Nelle cruciali giornate a ridosso del voto, i socialdemocratici si rivolgono a cantanti e atleti dalle dubbie inclinazioni politiche per aumentare i propri indici di gradimento. Per i sondaggi l'Hdz è in lieve vantaggio.
Fallite per la terza volta consecutiva nell'arco di 14 mesi le elezioni presidenziali serbe. Il candidato dei Radicali batte il candidato della DOS per 10 punti percentuali
All'indomani delle elezioni politiche del novembre 2002, sotto forti pressioni UNMIK, si era arrivati ad una coalizione di governo che raggruppava tutti i maggiori partiti politici kossovari. Ora sono in molti a metterla in discussione.
La Sdp, al governo con Ivica Racan, e l'Hdz, all'opposizione ma con sondaggi lusinghieri, dominano i commenti relativi al prossimo voto in Croazia. Proponiamo una intervista con l'esponente di una formazione minore, Zoran Ostric, dei Verdi.
Parlano bulgaro, no macedone! In Albania, sulle sponde del lago di Prespa e nella regione montagnosa di Golo Bordo vivono alcune comunità che parlano un antico dialetto slavo. Sofia e Skopje se le contendono.
A due settimane dal voto, Sdp e Hdz procedono fianco a fianco nei sondaggi. Anche i temi delle rispettive campagne elettorali si sono avvicinati, mentre cresce la insofferenza verso i partiti minori. I possibili scenari del dopo elezioni
Le imminenti elezioni in Croazia il possibile ritorno dell'HDZ al potere sono il tema di questa settimana della trasmissione "Scenari verso Est" condotta da Angelo Saso, in collaborazione con Osservatorio sui Balcani e Notizie Est.
Nel corso di una recente visita ufficiale, gli Stati Uniti negano voci relative ad un loro prossimo disimpegno dal Paese. La presidenza bosniaca replica offrendo territorio per la costruzione di basi e soldati per l'Iraq
"Il mio cuore è con Racan". Sono le parole pronunciate a Zagabria da Schroeder dopo l'incontro con il leader socialdemocratico croato. Secondo Sanader, della Unione Democratica Croata (Hdz), Berlusconi tiferebbe invece per loro. Come anche gli Stati Uniti.
La nostra corrispondente a Sofia, Tanya Mangalakova, ci riporta alcune reazioni alla pubblicazione, da parte della Commissione europea, delle relazioni sull'andamento del processo di intergazione di Bulgaria e Romania.
Sono passate due settimane dalla morte di Alija Izetbegovic, il primo presidente della nuova Bosnia ed Erzegovina. La vita va avanti, ricordi e memorie restano divisi.
Il premier messo alle corde dai nuovi scandali di corruzione, dalle proteste dei lavoratori, dalle incerte votazioni sulla fiducia al governo e dalle recenti richieste degli alleati politici dovrà indire le elezioni anticipate cui a lungo si era opposto
Sui media albanesi pubblicata un'autodenuncia per trafficking. Un giovane albanese ne spiegato le dinamiche ad un quotidiano di Tirana. Nella drammatica indifferenza dell'opinione pubblica.
Tudjman e Milosevic avevano piani precisi per dividere la Bosnia Erzegovina tra Serbia e Croazia. Lo ha confermato Ante Markovic in una testimonianza resa di fronte al Tribunale dell'Aja.