Una rassegna delle posizioni del settore non governativo circa la delicata questione della decentralizzazione macedone, un tema che di giorno in giorno solleva molte reazioni e che potrebbe far riaffiorare i disordini etnici
Sanader ordina la rimozione dei monumenti ai leaders ustasha Budak e Francetić. La Croazia deve guardare avanti, dichiara il Premier, determinato a proseguire sulla strada per Bruxelles. Intervento delle forze speciali
I primi di ottobre gli sloveni sceglieranno il nuovo parlamento. Nonostante le ferie di agosto si è già nel pieno della campagna elettorale. Un articolo di Ales Glaube (TOL), traduzione di Barbara Sartori, Osservatorio sui Balcani.
Approvata in Croazia la Legge sulla Sicurezza Stradale. E' reato guidare anche con un solo bicchiere di vino in corpo. Protestano operatori turistici, ristoratori, viticoltori e... preti. Favorevoli gli esperti, dibattito nel Paese.
La guerra, e la distruzione di Mostar, non sono state causate dalla follia etnica ma dal tentativo di costruire un nuovo sistema socio economico. La inaugurazione del Ponte, e la giornata dell'acqua, sono state occasioni mancate, genericamente buoniste
Era un criminale di guerra. Ora i cittadini di Sveti Rok, insieme ad esponenti della diaspora croata, gli hanno dedicato un monumento. Chiesa e Governo mantengono una posizione ambigua. Presto un monumento anche ad Ante Pavelić?
La estrema destra croata attacca la politica filo europea e di cooperazione con il Tribunale dell'Aja del Primo Ministro Sanader. "I Croati potrebbero vivere meglio fuori dalla UE", dichiara l'HIP. Migliaia di manifesti contro il governo.
In Bulgaria è in atto in questi giorni un forte scontro tra chiesa ortodossa ufficiale ed un Sinodo alternativo nato dopo il crollo del comunismo. Vania Angelova, nostra corrispondente, ne descrive i retroscena.
Proteste di piazza richiedono una consultazione popolare sulla legge di decentramento amministrativo - previsto dagli accordi di Ohrid - ritenuta da molti Macedoni troppo favorevole agli Albanesi. Le tensioni etniche ad un punto critico.
L'acqua potabile inquinata rimane una delle questioni ambientali più urgenti, che Bucarest deve affrontare per poter partecipare all'Unione Europea. Un articolo tratto da IWPR
Tanya Mangalakova, nostra corrispondente da Sofia, interviene sulla vicenda legata alla scissione interna alla chiesa ortodossa bulgara con una esaustiva cronaca di quanto avvenuto in questi giorni
Il Paese ha contribuito alla ricostruzione del Ponte di Mostar, distrutto nel 1993 dall'artiglieria croata, ma la sottile arcata di pietra proietta ancora la propria ombra su Zagabria. Dissidio Mesic-Sanader in occasione della inaugurazione ufficiale
Nel quadro dell'iniziativa "Acqua fonte di pace", organizzata a Mostar dal Contratto mondiale per l'acqua e da diverse organizzazioni italiane e bosniache, abbiamo intervistato Selim Beslagić, già Sindaco di Tuzla e oggi parlamentare bosniaco
Nostra intervista a Teofil Pančić, editorialista del settimanale belgradese "Vreme", in occasione dell'uscita del suo libro "Boscimani urbani": il futuro della Serbia tra clericalismo, nazionalismo e società civile
Chi ha amato Il Vecchio amerà anche questo. Ma non si può ritenere che oggi siano definitivamente sconfitte le posizioni di chi l'ha odiato fino a distruggerlo. Per adesso, con le sue pietre ancora troppo bianche, il Ponte è solo un ponte. Una possibilità
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il resoconto della manifestazione fatta a Belgrado dalle Donne in Nero nell'anniversario della strage di Srebrenica, e del loro viaggio al memoriale di Potočari l'11 luglio
Venerdì 23 luglio si terrà a Mostar la cerimonia di inaugurazione dello Stari Most. Attesi presidenti e capi di Stato. Sabato 24 la giornata dell'acqua. Dalla ricostruzione fisica alla ricostruzione sociale?
La inaugurazione dello Stari Most simboleggia prima di tutto la messa in scena della riconciliazione in Bosnia Erzegovina. Ma il lutto non è ancora stato elaborato e il processo richiederà più tempo.
La incredibile vicenda di un giornalista condannato al carcere per diffamazione, fermato all'ingresso del penitenziario dall'intervento del Ministro della Giustizia che ne paga la cauzione. La solidarietà dei colleghi, la corruzione del sistema.
La LNM, gruppo anglo-indiano con sede alle Antille Olandesi, ha acquisito l'intero sistema di produzione di acciaio del Paese, terzo più grande kombinat della ex Jugoslavia, subentrando allo Stato senza pagarne la proprietà: una privatizzazione da nababbi
Pronte o meno, stanno arrivando: le forze di pace dell'Unione Europea potrebbero subentrare al mandato della Nato in Bosnia alla fine dell'anno. Un articolo tratto da Transitions On Line
Dalla rivoluzione dell'89 è la prima volta che le elezioni locali assumono così tanto peso. Non solo perché nel novembre prossimo si voterà anche per il Parlamento, ma anche perché iniziano a farsi sentire gli effetti del decentramento amministrativo.
La mancata collaborazione con l'Aja ferma il cammino internazionale della Bosnia al vertice Nato di Istanbul, nonostante le aperture del governo della Republika Srpska su Srebrenica. Ashdown dimette 60 politici e funzionari. Negoziati per la resa di Karadzic?
Osmo Lipponen, ambasciatore OSCE in Albania, termina il suo incarico con un anno di anticipo. E sono in molti a Tirana a non voler nascondere la gioia ...
A distanza di due anni dall'ultimo presidente della repubblica, Milan Milutinović, consegnatosi all'Aja nel 2002 e le successive tre tornate elettorali fallite, finalmente la Serbia elegge il suo presidente: il leader del DS, Boris Tadić
Una giornata di approfondimento per discutere della Bosnia di Dayton. Il delicato e complesso assetto istituzionale del Paese, il ruolo della comunità internazionale e dei politici locali, i rischi di instabilità alla luce dei recenti scontri nel Kossovo
Nell'ambito della giornata che la redazione di Osservatorio ha dedicato alla Bosnia di Dayton abbiamo ritenuto utile tradurre le voci critiche di due degli intellettuali più noti del paese, intervistati dal settimanale DANI
Un legale di Skopje, ex giornalista, annuncia in pubblico una storia incredibile: funzionari della NATO e del Tribunale dell'Aia avrebbero pagato dei testimoni per fornire prove false sui crimini di guerra nel 2001. Da Skopje la nostra corrispondente