Il Parlamento europeo ha recentemente discusso della situazione in Georgia, ha preso posizione a sostegno dei blogger azeri e ha consegnato il premio Sakharov all'organizzazione per i diritti umani 'Memorial'

24/12/2009 -  Giorgio Comai

Durante la sessione tenutasi tra il 14 e il 17 dicembre, il Parlamento europeo si è occupato di Caucaso in più occasioni, discutendo apertamente della situazione in Georgia e Azerbaijan e premiando 'Memorial' per il suo impegno a difesa dei diritti umani

Georgia dopo il conflitto

Il 15 dicembre il Parlamento europeo ha discusso apertamente della situazione in Georgia. Pur mantenendo esplicito il sostegno al governo di Tbilisi e all'integrità territoriale della Georgia, Benita Ferrero-Waldner, commissario europeo per le relazioni esterne e la politica europea di vicinato, ha dichiarato durante una sessione plenaria che la Georgia "deve fare di più". "Stiamo offrendo nuove opportunità che possono portare benefici al Paese e ai suoi abitanti, ma la Georgia deve aiutarsi da sola e se prenderà le decisioni giuste, noi saremo lì ad aiutarla in ogni passo di questo percorso... cerchiamo di aiutarli più che possiamo, ma ci aspettiamo che la Georgia si comporti nel modo giusto ", ha ribadito il commissario.

Benita Ferrero-Waldner ha anche specificato in quali campi la Georgia deve impegnarsi di più, prima di tutto sottolineando l'importanza di realizzare effettive riforme democratiche. In secondo luogo, ha criticato il comportamento di Tbilisi nei confronti di Abkhazia ed Ossezia del Sud, dichiarando che l'attuale politica può creare nuove frizioni che complicherebbero la normalizzazione della situazione e ha pregato il governo georgiano di dimostrare più "pazienza strategica". "L'isolamento delle regioni separatiste non contribuisce alla risoluzione del conflitto. Al contrario, è indispensabile una attenta politica di impegno con Abkhazia ed Ossezia del Sud", ha sottolineato il commissario Ferrero-Waldner.

Molti parlamentari hanno sostenuto l'assoluta necessità di difendere la Georgia dall'"aggressione russa", mentre altri hanno sottolineato la necessità di negoziare la politica regionale nel Caucaso con la Russia anche considerando l'importanza strategica ed energetica di Mosca.

Infine, il commissario Ferrero-Waldner ha esortato la Georgia a lavorare più attivamente affinché si possa concludere un accordo di associazione UE-Georgia, che porterebbe alla creazione di una zona di libero scambio economico. In questa direzione, anche gli accordi per la facilitazione nell'ottenimento dei visti per i cittadini georgiani che si recano nei Paesi UE già sottoscritti a novembre e in attesa di approvazione finale.

Libertà di espressione in Azerbaijan

Dopo una breve discussione, e nonostante alcune voci discordanti, il Parlamento europeo ha approvato inoltre una risoluzione riguardante la libertà di espressione in Azerbaijan. Nel documento, si fa esplicito riferimento al caso dei due blogger Emin Milli e Adnan Hajizada condannati a due anni di carcere con accuse che sembrano essere "motivate politicamente". Il Parlamento europeo esorta quindi l'Azerbaijan a liberare i due blogger e a condurre un processo trasparente e secondo standard internazionali.

In questo documento, il Parlamento europeo critica il peggioramento della situazione in Azerbaijan per quando riguarda la libertà di stampa, facendo in particolare riferimento all'arresto di giornalisti critici nei confronti del governo e al divieto imposto alle radio BBC World Service, Radio Free Europe, e Voice of America di trasmettere in Azerbaijan.

Premio Sakharov a Memorial

Ma il momento più evocativo è stato sicuramente la consegna del "premio Sakharov per la libertà di pensiero" a Memorial, un'organizzazione per la difesa dei diritti umani che conta tra i suoi fondatori lo stesso Andrei Sakharov. Inizialmente Memorial si occupava principalmente di preservare la memoria delle persecuzioni politiche avvenute sotto il regime sovietico, ma sempre di più si è dedicata alla difesa dei diritti umani nella Russia di oggi, soprattutto in seguito allo scoppio del conflitto in Cecenia.

Sergei Kovalev, ritirando il premio a nome di Memorial, ha ricordato in particolare Natalia Estemirova, l'attivista di Memorial nota per il suo lavoro a difesa dei diritti umani in Cecenia uccisa nel luglio di quest'anno. "Non posso fare a meno di nominare altri nomi", ha proseguito Kovalev, "l'avvocato Stanislav Markelov e le giornaliste Anna Politkovskaja e Anastasia Baburova, uccise a Mosca, l'etnologo Niolai Girenko rimasto vittima di colpi d'arma da fuoco a San Pietroburgo si occupava di diritti umani nella sua città, in particolare opponendosi a movimenti razzisti e nazionalisti estremisti, ndr, Farid Babaev, ucciso in Daghestan, e molti altri. Purtroppo, questa lista potrebbe continuare a lungo." Durante la cerimonia, Sergei Kovalev, tra i fondatori nel 1969 del "Gruppo a sostegno dei diritti umani in Unione Sovietica", la prima iniziativa di questo tipo a nascere nell'ex-URSS, ha inoltre esortato l'UE a mantenere alta l'attenzione sul tema dei diritti umani: "L'Europa deve insistere con rispetto e fermezza affinché la Russia rispetti i propri obblighi internazionali in tema di diritti umani".

Anche Oleg Orlov, attuale presidente di Memorial, ha ribadito il concetto durante un'intervista organizzata in diretta web sulla pagina Facebook ufficiale del Parlamento Europeo (http://www.facebook.com/europeanparliament) in vista della cerimonia. "Non si può sperare di avere democrazia in UE se in Russia e in altri Paesi non vi è rispetto per la legge. Non ci può essere stabilità e pace senza diritti umani", ha scritto Orlov, rispondendo alla domanda di una partecipante all'iniziativa.


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